Covid-19, Mattia estubato | Il 18enne lo aveva promesso alla mamma

Mattia, il ragazzo 18enne di Cremona contagiato dal Covid-19, prima di essere intubato aveva promesso alla mamma che non l’avrebbe lasciata sola

Covid-19 Mattia estubato 18enne promessa mamma
Covid-19 (Getty Images)

La storia di Mattia, il giovane di 18 anni ricoverato pochi giorni fa all’ospedale di Cremona perché contagiato da Covid-19, ha commosso tutta Italia. Il ragazzo aveva colpito tutti per il suo immenso coraggio. Ricordiamo infatti che il 18enne, prima di essere intubato ed entrare in coma farmacologico, aveva scritto alla mamma il seguente messaggio.

Stai tranquilla, non ti lascio sola“. Una promessa che Mattia ha mantenuto. Il giovane è stato estimato ed è riuscito a parlare con la mamma tramite una videochiamata. Lo rende noto attraverso un video su YouTube Fabio Molinari, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale.

LEGGI ANCHE —> Covid 19, ecatombe in Ecuador: cadaveri bruciati in strada

Covid-19, Mattia estubato | La mamma: “Gli hanno donato la vita per la seconda volta”

Covid-19 Mattia estubato 18enne promessa mamma
Covid-19 (Getty Images)

L’uomo, che aveva proposto un momento di raccoglimento e preghiera per il ragazzo, racconta. “Questa mattina ho ricevuto una bella notizia, la mamma di Mattia ha avuto una videochiamata dal reparto e ha potuto vedere suo figlio che è stato estubato, ora ha solo la mascherina, è molto stanco e un poco assopito ma si sono parlati brevemente“.

Molinari aggiunge. “È una splendida notizia, per noi Mattia è il simbolo di quest’emergenza, è il ragazzo più giovane colpito da questo virus e ha lottato con la morte per riuscire a riprendersi“. Il provveditore spiega che la storia di Mattia “ci ha coinvolti tutti, ci ha fatto sentire come scuola una comunità unita e sempre più solidale.

LEGGI ANCHE —> Covid-19, morto un neonato di 6 settimane negli Usa

Covid-19 Mattia estubato 18enne promessa mamma
Covid-19 (Getty Images)

Infine riferisce il provveditore. La mamma mi ha chiesto di ringraziare il personale medico e paramedico dell’ospedale di Cremona perché hanno trattato Mattia come un figlio, mi ha detto ‘gli hanno donato la vita per la seconda volta’“.

Gestione cookie