Covid-19, il drammatico appello dei medici di New York: “Non sottovalutate la malattia”

Covid-19, un gruppo di medici di New York ha diffuso un messaggio per svelare lo scenario drammatico degli ospedali e per sensibilizzare le persone.

Coronavirus Covid-19 ospedale
Covid-19, ospedale (Getty Images)

Gli Stati Uniti sono diventati il paese al mondo con più casi di coronavirus. Situazione drammatica a New York: stando alle dichiarazioni del governatore Cuomo, nelle ultime 24 ore sono morte 526 persone mentre il totale dei positivi è salito a 102.863 casi. Nello stato di New York sono morte più persone di quante ne siano state uccise l’11 settembre, giorno dell’attentato alle Torri gemelle. La situazione al Brookdale Hospital Medical Center è alquanto complessa: dall’ospedale di Brooklyn, infatti, alcuni medici hanno diffuso un video in cui hanno spiegato lo scenario drammatico delle strutture sanitarie.

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Covid-19 a New York, il video diffuso dai medici di Brooklyn

Monalisa Muchatuta, dopo essersi presentata, ha spiegato nel video diventato subito virale la situazione drammatica dell’ospedale di Brooklyn. “Gli ospedali stanno terminando i medicinali. Alcuni non hanno materiale protettivo per il personale sanitario. Stiamo finendo le medicine, stiamo finendo le protezioni, stiamo finendo anche l’ossigeno, e questo è davvero fondamentale per i malati di covid-19″. Nel video, prende parola anche un collega della Muchatuta. L’operatore ha dichiarato di immaginare che i polmoni vengano riempiti di liquido, proprio come un annegamento. L’uomo ha anche rivolto un appello alla popolazione. “Giovani, prendete questa situazione seriamente. Auto-isolatevi finché non sarà tutto risolto”. Negli Stati Uniti, stando ai dati forniti dalla Johns Hopkins University, il numero dei decessi totali è pari a 5.962.

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Il presidente americano Donald Trump, inizialmente convinto di riaprire tutto entro Pasqua, ha deciso di prorogare le misure restrittive fino al 30 aprile. Il picco negli States potrebbe essere raggiunto proprio entro 12-13 aprile.

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