Una ricerca del MIT rivede la diffusione del Coronavirus nell’aria e anche l’OMS ha deciso di riformulare le linee guida sulle mascherine.
L’Organizzazione mondiale della Sanità sta valutando seriamente gli ultimi studi sulla diffusione del Coronavirus nell’aria ed è pronta a rivedere le raccomandazioni sull’uso delle mascherine. Questo studio è stato pubblicato su Jama e guidato da Lydia Bourouiba del Massachusetts Institute of Technology MIT di Cambridge. La ricerca ha studiato la permanenza in aria, la velocità e la distanza percorsa dalle goccioline di saliva diffuse dai pazienti che possono trasmettere il Covid 19 e altre malattie infettive.
A quanto pare, uno starnuto crea una nuvola di goccioline che può arrivare fino a otto metri di distanza e le goccioline di saliva possono propagarsi fino a due metri per poi cadere per la forza di gravità. L’ aereosol, ovvero goccioline più piccole, può rimanere sospeso in aria e raggiungere distanze più ampie come ha chiarito questa ricerca. “Non creiamo però troppa agitazione – avverte il virologo Fabrizio Pregliasco – perché gli studi indicano una potenzialità di dispersione ambientale maggiore ma sempre in ambienti chiusi e in ospedali. All’ aperto non c’è nessun pericolo”.
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Nei giorni scorsi si è parlato di una ricerca pubblicata sul ‘New England Journal of Medicine’, in cui si era concluso che il virus può resistere in aerosol fino a tre ore, sebbene la sua quantità si dimezzi dopo un’ora. Ciò potrebbe voler dire che il virus si può accumulare negli ambienti chiusi e affollati dove non c’è ricambio d’aria come negli ascensori, in cui è consigliato salire uno alla volta. Ma in questo studio sperimentale gli aerosol sono stati generati usando un nebulizzatore in condizioni controllate di laboratorio e quindi non rispecchia una situazione reale.
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La diffusione del Coronavirus nell’aria non deve farci dimenticare il principale modo di trasmissione del virus, che è quello attraverso i droplets emessi dai pazienti infetti con cui si viene a stretto e prolungato contatto e attraverso le superfici contaminate (in maniera minore). Motivo per il quale è consigliabile lavarsi spesso le mani e di non portarle su viso e bocca.
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