Covid-19| I barbieri ed i parrucchieri potrebbero rientrare tra le prime attività a venire riaperte al termine del lockdown fissato dal governo per il giorno 13 aprile.
Con l’ultimo Dpcm il Governo ha prorogato le misure di contenimento sino al 13 aprile. Ciò si è tradotto in un ulteriore stop alle attività commerciali che stanno risentendo particolarmente dell’attuale stato d’emergenza. In molti i commercianti costretti alla serrata, che stanno subendo notevoli pregiudizi dalle chiusure. Il giorno dopo Pasquetta, salvo ulteriori proroghe, però il Paese potrebbe tornare a camminare a piccoli passi, con una riapertura graduale dei vari servizi. Tra i primi a rialzare le saracinesche potrebbero esserci barbieri e parrucchieri.
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Dopo l’ultimo Dpcm che ha prorogato al 13 aprile il termine del lockdown, in molti si sono chiesti cosa accadrà dopo quella data. A porsi il quesito soprattutto i commercianti costretti alla serrata. Ebbene, salvo ulteriori proroghe, il Paese dopo il giorno di Pasquetta potrebbe tornare alla normalità, ma a piccoli passi. Le attività commerciali dovrebbero iniziare a riaprire a scaglioni. A chiarire il quadro ha provveduto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, intervistato dalla redazione de La Stampa.
Tra i primi, riferisce la redazione di Money.it, potrebbero esserci barbieri e parrucchieri e tutti quegli esercizi che al loro interno potrebbero consentire di mantenere una distanza di sicurezza. Con un solo addetto all’interno ed un ingresso ad appuntamento, infatti, riuscirebbero ad evitare gli assembramenti. Stesso discorso varrebbe per le botteghe degli artigiani che su prenotazione potrebbero consegnare i prodotti in giorni e orari stabiliti.
Pierpaolo Sileri, sul punto avrebbe dichiarato: “La riapertura potrebbe interessare – riporta la redazione di Virgilio Notizie citando a sua volta La Stampa– tutti quei negozi dove si può prenotare telefonicamente e passare a orari prestabiliti solo per ritirare la merce”.
Meno positive le previsioni per quelle attività che, invece, per poter funzionare richiedono la presenza di più persone come ad esempio i cinema ed i teatri, nonché palestre, bar e ristoranti. Per loro, da giorni è questa la notizia, si parlerebbe del 4 maggio se non oltre.
Quanto alle aziende in grado di continuare a consentire lo smart working, si prospetta un prolungamento dell’attività lavorativa a distanza.
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Il quadro, ad oggi, potrebbe essere questo. Un’Italia che dovrebbe ripartire lentamente, a piccoli passi. Con una riapertura a scaglioni e continuando ad adottare le giuste precauzioni il Paese potrebbe riprendere in mano le redini della sua economia ora grandemente provata.
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