Angelo Borrelli, oggi domenica 5 aprile, ha comunicato l’ultimo aggiornamento in merito ai numeri di decessi, contagiati e guariti da Covid-19 in Italia nelle ultime 24 ore.
Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha reso noto l’aggiornamento sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Nel corso della conferenza stampa tenutasi alle 18:00 presso la sede della Protezione Civile, il commissario ha comunicato che i casi attualmente positivi sono 91.246 ossia 2.972 in più rispetto a ieri. Quanto alle vittime, i decessi registrati sono 15.887 cioè a dire 525 in più nelle ultime 24 ore, il dato più basso dal 19 marzo. Anche il numero dei guariti è salito: 21.815, con un incremento di 819 rispetto a ieri.
L’assessore al Welfare della regione Giulio Gallera ha reso noto in conferenza stampa che nelle ultime 24 ore si sono registrati 249 decessi che portano il totale delle vittime a 8.905. I casi in Lombardia regione sono saliti a 50.445 con un incremento rispetto a ieri di 1.337.
Nella giornata di ieri i casi positivi nel nostro Paese erano 88.274. Quanto alle vittime, i decessi registrati erano 15.362 cioè a dire 681 in più di venerdì. Anche il numero dei guariti era salito a 20.996.
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Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli venerdì 3 aprile ha reso noto che i soggetti positivi erano 85.388. Quanto alle vittime, i decessi registrati erano 14.681 ed il numero dei guariti era salito a 19.758.
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“L’emergenza non è finita. Ci aspettano mesi ancora difficili“. Queste le parole del ministro della Salute Roberto Speranza intervistato dal quotidiano Repubblica in merito alla fine dell’emergenza Covid-19. Il ministro, nonostante il trend stabile della curva negli ultimi giorni, ha ribadito che la situazione nel nostro Paese rimane drammatica affermando che ad oggi non è possibile dare una data per stabilire la fine dell’epidemia. Sul ritorno alla normalità Speranza afferma: “Non posso dare una data e non voglio fare annunci. Non posso anche perché il presidente del Consiglio ha confermato il blocco fino al prossimo 13 aprile. In prossimità di quel giorno, vedremo come staremo. In ogni caso – prosegue il ministro a Repubblica– si farà tutto per gradi. Nessuno pensi che ci sarà un solo giorno in cui si potrà dire ‘è tutto finito’“.
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Il virologo Andrea Crisanti, direttore dell’Unità complessa diagnostica di Microbiologia a Padova ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista alla redazione de Il Tempo per parlare dell’emergenza coronavirus e della sua possibile durata. Il Governo ha fissato come termine per le misure di contenimento il prossimo 13 aprile, ma secondo il virologo potrebbero servire altri 4 mesi. Inoltre, Crisanti ha parlato anche delle tempistiche che potrebbero essere necessarie per arrivare ad una cura che possa sconfiggere il Covid-19. Ad oggi in alcuni ospedali viene utilizzato un farmaco per l’artrite reumatoide in fase sperimentale. In altri casi un cocktail di farmaci, comprendete anche un medicinale contro l’Hiv.
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Il virologo Roberto Burioni si è espresso in merito alla pericolosità del Covid-19 ed a quelle che dovrebbero essere le buone norme di prevenzione per azzerare i rischi di contagio. Per ritornare alla normalità ci vorrà del tempo. L’esperto ha parlato che l’uso della mascherina dovrà essere prolungato.
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Giulio Gallera, nella conferenza di sabato 3 aprile ha voluto smentire una notizia apparsa su Il Fatto Quotidiano riguardante l’identità del Paziente 1 in Italia. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia ha ribadito trattarsi di un giovane 38enne di nome Mattia. La notizia sarebbe pervenuta direttamente dall’Ospedale Sacco di Milano ove il paziente era ricoverati. La sua positività sarebbe stata certificata il 20 febbraio scorso.
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Donald Trump nella giornata di ieri si è reso protagonista di un gesto che potrebbe ulteriormente inasprire i rapporti con la Germania. Il Tycoon ha deciso di bloccare nell’aeroporto di Bangkok un carico di 200.000 mascherine di tipo n95 dirette in Germania. I dispositivi erano stati prodotti dalla 3M, azienda che batte bandiera a stelle e strisce, in uno stabilimento cinese. Trump ha affermato, riporta Il Messaggero, di non sopportare l’idea che un’azienda statunitense produca beni di prima necessità per una nazione diversa dagli Stati Uniti. Perché per il Presidentissimo, la 3M è diventata una sorta di produttrice di risorse belliche. I suoi pezzi sono, dunque, di esclusiva proprietà della Casa Bianca.
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Un’eventuale disavanzo, ha detto Trump lo scorso venerdì, al massimo potrebbe essere spedito ad Italia e Spagna che ne hanno maggiormente bisogno.
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