Secondo uno studio medico-scientifico, sarebbero più di quanti se ne contano dalla Protezione civile i malati di Coronavirus
I malati di Coronavirus nel nostro Paese hanno raggiunto quote vertiginose. L’elevata contagiosità del virus ha provocato ripercussioni in più soggetti del previsto, oggi malati e ricoverati nei presidii ospedilieri Covid Hospital. Il Capo della Protezione Civile Italiana, Angelo Borrelli è stato il primo a far scattare la molla sulla perplessità del numero di contagiati, riscontrati da Tv e giornali. Il rappresentante dell’Organo protagonista nella lotta al Coronavirus, ha basato il suo ragionamento su uno studio di estrazione orientale. Non appena l’Italia ha preso il posto della Cina per numero di contagiati, il rapporto da 1:10 era inevitabile per lui. Oggi l’Italia intera conta 128.948 pazienti positivi al Coronavirus. Ciò starebbe a significare che il vero numero di malati tra dichiarati e non, si aggigerebbe attorno al milione di unità.
I numeri spaventosi programmati, però, fanno ancora riflettere sull’argomento Coronavirus. Considerato il numero elevato di infetti, si potrebbe anche pensare di alzare la soglia di gravità del problema. La Cina si era fermata a poco più di 80.000 infetti certificati e controllati. In Italia la politica del tampone e della misurazione della temperatura corporea non trovano conferme nelle misure stabilite dal Presidente Xi Jinping. Il numero dei contagiati è assolutamente da rivedere.
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I casi fortemente sottostimati nel Belpaese, superano la tesi portata avanti da Angelo Borrelli sul tema Coronavirus. Il Professor Carlo La Vecchia, docente di Statistica dell’Università di Milano, ipotizza che circa un decimo dell’Italia sia affetta da Coronavirus. La pericolosità del nemico conduce fuori strada chi come Boris Johnson aveva sottovalutato il problema. L’immunità di gregge è un’ipotesi che il virus ha scalzato via in un batter d’occhio, considerato l’interessamento esteso a persone di qualsiasi età. La reale cifra di 6 milioni di infetti in Italia, secondo gli studiosi, è una previsione troppo elevata per ritenere valida l’ipotesi dell’immunità.
L’accompagnamento ai grandi numeri per il contagio non si riscontra, ad esempio, in altri Paesi Europei come Germania, Austria e Stati Uniti, dove il rapporto è di 1:2. Anche all’estero la Gran Bretagna e in particolar modo gli epidemiologi del College di Londra, attribuiscono al nostro Paese una percentuale di 9,8 riguardo il livello di contagiosità da Coronavirus. Un livello che sposa pienamente la reale cifra di 6 milioni di abitanti coinvolti.
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Secondo le stime straniere la cifra di 6 milioni potrebbe non bastare. In Italia non si è tenuto conto dei motivi relativi alla sottostimazione dei dati. L’alta percentualità (circa del 23%) di fumatori, di anziani e del tasso d’inquinamento, fatale dalla Toscana in sù sono elementi da tenere in forte considerazione.
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