Il virologo ospite da Fazio ammette che nel corso dell’epidemia da Covid-19 è meglio eccedere nella cautela piuttosto che sbagliare
È fiducioso Roberto Burioni sull’emergenza Covid-19, in Italia e nel mondo. Il calo dei contagi dimostra che le misure attuate stanno funzionando ma avverte e dice, ospite nel programma domenicale di Fabio Fazio, che c’è bisogno anche di molta cautela. In cosa? Nel combattere contro questo virus subdolo che di certo non ci abbandonerà molto facilmente.
“Dobbiamo prepararci ad affrontare una convivenza con questo virus. Potrebbe essere di alcuni mesi”. Non ci sono certezze a riguardo e lo studioso anticipa che di certo non ci saranno evidenze fino a quando non ci sarà una cura o un vaccino. Spera e confida nel fatto che il coronavirus possa essere uguale o almeno simile agli altri virus respiratori che si conoscono che “conferiscono un certo grado di immunità”. Ma è ancora presto per dirlo.
Lo si conosce ancora troppo poco il coronavirus per fare delle supposizioni. Ma di certo, anticipa il rirologo, che per tornare alla vera normalità ci sarà bisogno di un “medio o lungo periodo di transizione”.
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Covid-19, Burioni: “Meglio accedere con la cautela”
E la cautela di Burioni non si ferma solo sulle specifiche intrinseche del virus. Puntualizza infatti ospite da Fabio Fazio che la prudenza in questi casi non è mai troppa. Meglio sbagliare “eccedendo in cautela” ammette, che andare in una direzione sbagliata.
E quando parla di prudenza si riferisce anche alle mascherine sulle quali specifica che è necessario essere chiari. C’è bisogno di dritte e specifiche sulle loro caratteristiche, “altrimenti io mi avvolgo un foulard davanti alla faccia e quella la chiamo mascherina” ha detto in diretta. Una vera e propria bacchettata nei confronti di Brusaferro che in collegamento ha parlato delle autorizzazioni necessarie su questi dispositivi.
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E la prudenza Burioni la chiede anche per la scuola in risposta alle previsioni della ministra Azzolina su un ritorno a scuola a cui chiede la responsabilità delle decisioni. “Sono uno scienziato e la scienza dice prudenza, ma a decidere deve essere la politica”.
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E la cautela, leitmotiv delle dichiarazioni del virologo, continua anche quando si parla di animali e sulla possibilità che possano contrarre il virus dagli uomini. “Sono dati ancora preliminari che dobbiamo prendere con le molle” ha precisato Burioni. Non c’è evidenza del fatto che gli animali possano contagiare l’uomo ha chiuso e specificato il virologo.