Presto sarà disponibile la validazione dei test per la conferma dell’immunità al Covid-19, l’annuncio è arrivato dal presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli
Nei prossimi giorni i test di validazione per la conferma dell’immunità al Covid-19 potrebbero essere pronti. Lo afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, ai microfoni dell”Ansa‘. Stando a quanto dichiara Locatelli, risposte si avranno “in tempi brevi” ed in “pochi giorni” avverrà la validazione dei test sierologici così da poterli usare largamente su campioni della popolazione.
Questo processo, aggiunge, “sulla base di 4 criteri e dovranno essere test con una valenza nazionale, in modo che non vi sia il rischio di difformità tra le varie Regioni“. Locatelli prosegue. “Stiamo lavorando alacremente – spiega il presidente del Consiglio superiore di Sanità – e una risposta sulle validazioni ci sarà in tempi brevi, nell’arco di qualche giorno“.
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Covid-19, i 4 criteri per la validazione dei test sierologici per confermare l’immunità
Tale validazione dei test sierologici, indicati all’individuazione della presenza di anticorpi al Sars-Cov-2 tramite un prelievo del sangue, avrà luogo basandosi su 4 criteri. In questo senso Locatelli chiarisce. “Innanzitutto si dovrà trattare di un test, o di più test, che dovranno avere una elevata sensibilità e specificità, per evitare che possano esserci dei risultati falsi positivi o falsi negativi“. Il presidente del Consiglio superiore di Sanità sostiene.
“Il secondo criterio è che dovranno essere test realizzabili in tempi brevi, con un arco di tempo ridotto dal momento del prelievo al momento in cui si potrà disporre del risultato“. Il terzo è invece che “possano essere applicabili su larga scala sul territorio nazionale e non ristretti alle capacità di pochi laboratori“. Il quarto e ultimo criterio è che questi test siano “di facile applicazione ed esecuzione da parte del personale sanitario“.
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Infine Locatelli conclude riguardo la validazione che i test sierologici siano “con valenza nazionale, proprio per evitare che possano crearsi delle disparità o differenze interpretative tra le Regioni“.