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Interviste

Adele Pandolfi l’Intervista: la sua carriera da Un Posto al Sole al teatro

Adele Pandolfi ricorda il suo personaggio in Un posto al sole: “Ancora oggi mi stupisco del fatto che la gente si ricorda ancora di Rita”

 

Adele Pandolfi, la Rita di Un posto al sole ha fatto sognare milioni di italiani. Una donna  con una carriera importante alle spalle. Attrice, scrittrice, impegnata con il teatro, ha fatto della sua vita un capolavoro. Ha lavorato a fianco del regista Vittorio Salemme, un punto di riferimento in ambito lavorativo per la donna. Conosciuta soprattutto per il ruolo di Rita Giordano, nella soap opera di Un Posto al Sole, è stata nel cast dalla prima puntata alla 921, per poi essere presente, come guest nelle puntate 926, 956, 2183 e 4999-5000.

Ho avuto il grande piacere di fare una chiacchierata proprio con lei, che mi ha gentilmente concesso un’intervista. Insieme abbiamo ripercorso le tappe del personaggio di Rita, tanto amata dagli italiani e abbiamo ricordato gli eventi più salienti della sua carriera. Grazie ancora per questa splendida occasione.

Una dei personaggi più amati di Un posto al sole. Come descriverebbe il suo personaggio?

Solare ,entusiasta, perfetta donna di casa, moglie e madre ineccepibile, a tratti un po’ credulona e ingenua.

Il personaggio di Rita è cambiato nel corso del tempo soprattutto dopo il rientro e lei è cambiata insieme a Rita?

Beh non direi, diciamo che più o meno è rimasto lo stesso caratterialmente. Si sa, gli eventi traumatici e le circostanze in cui si è venuto a trovare, hanno modificato leggermente il suo atteggiamento, ma complessivamente è rimasto lo stesso.

Lei è tornata sul set dopo 18 anni, com’è stato rientrare?

Sono stata felicissima! Ho ritrovato tanti amici sia nel cast che nelle maestranze, mi hanno accolto a braccia aperte e mi sono molto divertita. Soprattutto, lavorare a fianco di una grande attrice come Isa Danieli per me è stato un grande onore.

In quegli anni ha scritto anche un libro, una conseguenza dell’uscita dal set?

Il libro è stato un momento catartico, mi ha aiutato a metabolizzare il lutto diciamo così, dandomi la possibilità di guardarmi dall’esterno, con distacco ed ironia.

Non ha mai pensato di dedicarsi esclusivamente alla scrittura?

Ho scritto ancora in seguito, ma solo racconti. No francamente no, mi piacerebbe, ma non penso di essere veramente un talento nella scrittura. Diciamo che me la cavo, ma da qui a definirmi una scrittrice ce ne vuole…Sono una lettrice vorace, questo si, ma sono troppo autocritica.

Lei è anche un’attrice di teatro, qual è la differenza a livello lavorativo tra il teatro e la televisione?

Il teatro è più faticoso, anche fisicamente, lì non si può ripetere, se sbagli sbagli, il pubblico ce l’hai lì a due passi e non puoi deluderlo. Più emozionante anche, ma ogni mezzo ha le sue peculiarità. Talvolta lavorando in un prodotto seriale come può essere la soap, si corre il rischio di farsi prendere dalla routine, ma secondo me il segreto è affrontare con amore ed entusiasmo cercando sempre l’emozione.

I suoi fan la adorano, lei in qualche modo riesce a recepire l’affetto del pubblico?

Moltissimo! Ancora oggi mi stupisco del fatto che la gente si ricorda ancora di Rita, sia a Napoli che fuori, nonostante siano passati ormai molti anni. I social poi mantengono sempre vivo l’interesse da parte del pubblico che continua a seguirmi anche a teatro.

La vita l’ha portata a fare scelte importanti, ha dei rimpianti ?

No, rifarei tutto esattamente come ho fatto.

Come sta vivendo questo periodo di quarantena? Cosa le sta insegnando questo momento  così delicato?

Io sono una che non sta mai ferma, ma è anche un momento importante per fermarsi a riflettere e stare un po’ da soli con se stessi. Studio, leggo ripasso l’inglese vedo tanti film e serie tv e cucino, cucino…mi dedico molto alle mie passioni insomma. Nell’epoca dei social, della vita frenetica dei ciao mà ,con gli occhi attaccati al telefonino, è bello ritrovarsi a tavola e farsi delle belle chiacchierate in famiglia. Sicuramente rifletto sul fatto che é vero sì, abbiamo fatto molto male al nostro pianeta, che adesso sembra respirare senza la nostra presenza invadente. Concludo con un brano tratto da un libro di uno dei miei autori preferiti: Murakami Haruki. “Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato”.

Beatrice Manocchio

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