Covid -19 Ecuador, cliniche al collasso e morti in strada

È la drammatica istantanea che arriva dal Sud America. Sono tantissime le morti per Covid-19 che avvengono in casa. Le strade si riempiono di cadaveri che vengono poi recuperati dalla polizia

Covid-19
Ecuador, morti in strada (corriere.it)

Anche l’America fa i conti contro l’aggressività del Covid-19 che non risparmia nessuno. E se gli Usa sono il primo Paese al mondo per morti e contagi, in Sud America la situazione non è delle migliori. In Ecuador le cliniche sono al collasso e molti pazienti vengono rispediti a casa dove poche ore dopo muoiono.

È una fotografia agghiacciante quella che raccontano i medici locali. Le strade della capitale non si svuotano ma si riempiono di cadaveri, gente che viene lasciata morire senza che nessuno possa aiutarla. Esercito e polizia che girano per le strade a recuperare i corpi inermi che sono lì, buttati da giorni sotto il sole, ormai putrefatti.

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Boom di morti anche con il caldo

Covid-19
Ecuador (money.it)

Alcuni giornali esteri hanno definito Guayaquil, epicentro della pandemia in Ecuador, “la città dei cadaveri per strada”. Qui dove le morti registrate per Covid-19 superano quelle di Argentina, Colombia e Perù messe insieme. Per far fronte a tutto questo il sindaco della città ha messo a disposizione 4 mila bare di cartone. Una soluzione scarna, quasi aberrante, per accelerare le sepolture.

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Ma non è tutto. Le autorità hanno attivato anche un numero WhatsApp da usare per “chi ha bisogno di far portare via il cadavere di un familiare”.

E queste immagini diventano ancora più preoccupanti se si analizza l’aspetto delle temperature. In Ecuador si arriva a picchi di oltre 35 gradi e la forza del coronavirus non si ferma. La dimostrazione che il virus non teme il caldo? Probabilmente sì.

Covid-19 Ecuador, la negazione dell’emergenza

Mentre la situazione peggiora nel Paese senza freno ed i medici non riescono a fare l’impossibile c’è ancora chi nega l’evidenza e dice no alla pandemia. Lo ha raccontato a La Stampa Marcelo Castillo Jaramillo, medico di terapia intensiva attivo ed in prima linea in Ecuador contro il Covid-19.

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“In tv continuiamo a vedere scenari danteschi. E la realtà è anche peggiore” ha detto senza peli sulla lingua. E non nega che fino a poco tempo fa ha assistito anche a scene di negazionismo da parte della fascia più benestante della popolazione. Solo perché la paziente zero proveniva da una zona povera della città, molti si sono “convinti che il virus non avrebbe colpito i ricchi” ha affermato. Molti cittadini hanno continuato la loro vita, hanno viaggiato, fatto feste ed è così che “sono partiti certi focolai”.

Coronavirus
(Getty Images)

Il medico ammette che il sistema sanitario non si riesce più a controllare, una cosa di certo prevedibile visto che il coronavirus ha messo in ginocchio “la sanità di Stati molto più preparati – ha puntualizzato – Avevamo la lezione di Italia e Spagna, ma purtroppo non sono state prese le decisioni corrette” ha concluso.

 

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