Il virus è altamente mortale per gli anziani ma non risparmia neanche i giovani: le ipotesi al vaglio degli studiosi
Il virus esercita la sua mortalità coivolgendo le persone più anziane. E’ la conferma della maggior parte dei casi di decessi finora avenuti. Ma l’attenzione, come rivelano alcuni studiosi, va certamente allargata anche ai giovani. Al mondo abbiamo già riscontrato motivi gravi in pazienti che non registravano patologie pregresse. Il verificarsi del primo caso di gioventù, rimasta vittima del Coronavirus, resta l’enigma più grande che circola. Si parte dalla Cina dove tutto nacque. Il medico 34enne di origine cinese che ha lanciato per primo l’allarme dell’epidemia ci ha rimesso le penne pur non avendo mai sofferto di patologie particolari. Un ennesimo caso, sempre nel Paese da cui il Coronavirus ha fatto la sua comparsa si è verificato in un medico 29enne . La morte lo ha raggiunto 20 giorni dopo aver contratto la malattia, quando le sue condizioni erano peggiorate.
Le analisi diagnostiche correlate al virus fanno pensare a diverse metodologie di pensiero per gli studiosi. Pur non avendo certezze sul comportamento del nemico, gli esperti cercano di individuare le giuste cause per spiegare il coinvolgimento delle persone più giovani. Una teoria da vagliare è sicuramente quella legata all’alta carica virale, fatale a chiunque la possa contrarre. La difficoltà di reprimere il virus, in questi casi, potrebbe essere legata ad un motivo di predisposizione genetica più debole e vulnerabile dell’individuo giovane o anziano.
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La mortalità del Coronavirus, oggetto misterioso agli occhi di tutti
Le probabilità di morte da Coronavirus sono ancora al vaglio di studi approfonditi da parte degli addetti. Il decesso potrebbe dipendere da tutta una serie di fattori che allargherebbero gli orizzonti di rischio. Le certezze finora riscontrate interessano le persone anziane per i motivi di salute peersistenti, legati al diabete, i ai tumori o alle malattie cardiovascolari.
La maggior parte dei giovani, invece contrae la malattia in forma lieve e la debellano in poco tempo. Ma il corredo genetico gioca un ruolo fondamentale nel paziente che contrae l’infezione. Esso potrebbe nascondere principi di sensibilità ignoti a cui il nostro corpo sarebbe esposto e di cui non ne siamo a conoscenza.
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Anche i ragazzi e i giovani adulti dunque possono essere esposti alla gravità del virus. Altre categorie affini, tra cui i medici, sono le categorie più epsoste all’alto rischio di contagio. Si tratta di medici e operatori sanitari per più di dodici ore a contatto con i malati di Covid-19.