La NASA monitora il “viaggio” di Apophis. L’asteroide sarebbe in caduta libera e nel 2029 sfiorerà la Terra. Vediamo con quali conseguenze
Il noto meteorite di nome Apophis ha già fatto parlare di sè nel lontano 2004. Allora gli scenziati della NASA ipotizzarono una probabilità remota che l’asteroide avrebbe causato danni irreversibili alla Terra. I dati statistici rilevano che il corpo celeste presente nello spazio starà subendo in maniera prepotente l’attrazione gravitazionale della Terra. Queste informazioni sono però ancora in divenire. Ad oggi l’impatto con il nostro Pianeta dovrebbe avvenire il 13 Aprile 2029 quando Apophis sfiorerà la Terra ad una distanza di circa 7,4 milioni di chilometri. Una cifra astronomica in termini di distanza, che dovrebbe far dormire sonni tranquilli, considerando il nostro satellite Luna ad una distanza abbastanza considerevole di circa 384mila chilometri.
Calcoli successivi, inoltre hanno ridotto questo rischio ipotizzato dagli addetti della NASA. Le rassicurazioni sull’impatto sono salde perchè Apophis passerà vicino alla Terra ad una distanza di circa 37.600 chilometri. La forte riduzione calcolata dagli scenziati potrebbe causare effetti devastanti e mettere in serio pericolo l’incolumità della popolazione mondiale per il futuro.
Apophis ha un diametro di 320 metri e viene paragonato in ampiezza alla catena montuosa dell’Everest. Un team di astronomi dell’Università di San Pietroburgo in Russia ha rilanciato le ambizioni del corpo celeste, affermando con risolutezza che il rischio d’impatto tornerà a minacciare la Terra nel 2068.
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Il Professor Meyer confuta la tesi biblica su Apophis
Il Professor Meyer è noto a noi come una delle icone più intellettuali del secolo. La sua fama negli studi è celebre per aver immagazinato più di 20 libri della Bibbia. Un esempio di cultura e sapere che ha condotto il suo pensiero a confutare tesi bibliche, associate all’asteroide Apophis. Secondo la sua teoria l’Apocalisse citata in un versetto della Bibbia, fa riferimento ad una catastrofe naturale che non avrebbe nulla alcun nesso con il corpo celeste di origine cosmica. L’intervista concessa all’Express.co.uk cita con convinzione che l’elemento fisico di riferimento coinciderebbe con un’enorme montagna che annienta la Terra.
Chiaro, secondo Meyer, invece, il riferimento a Babilonia, la città condannata da Dio alla distruzione, rea di aver trattato crudelmente i superstiti di Gerusalemme. L’esercito babilonese, distruggendo la città Santa, si era macchiato di questo enorme misfatto. Nei versetti dell’Apocalisse 8, vi è dunque secondo Meyer, una punizione divina che non avrebbe nulla a che fare con l’asteroide Apophis.
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Il copo celeste è un tema caldo approntato su tracce di carattere astrofisico e affonda pienamente le radici nel settore Scienza cosmica e non mitologica.