Covid-19, Lopalco: “La mascherina gesto di buona educazione”

L’epidemiologo avverte che per combattere il Covid-19 è necessario tenere ancora il distanziamento sociale. Indossare il dispositivo di sicurezza è importante per sé stessi e per gli altri

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Lopalco (lanazione.it)

Distanza di sicurezza e uso della mascherina. Questi i due “ingredienti” che ci accompagneranno ancora per molto nella vita sociale, parola di Pierluigi Lopalco. L’epidemiologo, responsabile del coordinamento regionale emergenze epidemiologiche Puglia, in collegamento con Agorà su Rai3, ha spiegato come indossare la mascherina sarà da oggi in poi un gesto di buona educazione. È questa la vera grande svolta sociale che gli italiani dovranno imparare a rispettare.

Lopalco paragona infatti l’uso responsabile della mascherina alla buona educazione di non sputare per terra, tipica degli anni Venti del Novecento per evitare il diffondersi della tubercolosi. L’epidemiologo ha chiarito, infatti, che la protezione per naso e bocca è indispensabile per sé stessi e per gli altri “quando ci si avvicina ad una persona – ha chiarito – a meno che non sia un convivente”.

Quando e dove indossarla? In una strada affollata, in un ambiente chiuso con altre persone e in generale in tutte quelle situazioni in cui “non si può rispettare la distanza di sicurezza”.

E nei mesi più caldi, tipo luglio? Non potremmo di certo abbandonare l’uso del dispositivo. Tanto che lo studioso parla “dell’effetto della mascherina sull’abbronzatura”.

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Covid-19, Lopalco: “Serve attenzione sulla ripartenza”

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Mascherina (foto Pixabay)

E Lopalco dice la sua anche su una possibile riapertura che per il momento la considera davvero difficile. Lo studioso infatti ha spiegato ai microfoni di Agorà che la coda di “un’epidemia così vasta” potrebbe essere molto lunga. È opportuno, infatti, parlare non di giorni ma di settimane di attesa ancora.

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Anche Lopalco ci va cauto sui dati incoraggianti degli ultimi giorni anche se non nasconde che il numero ancora alto delle vittime del Covid-19 non è altro che “il risultato di infezioni avvenute diverse settimane fa”.

Ma sulla riapertura avverte: la quantità di persone che attualmente si possono infettare di coronavirus è ancora molto alta ad eccezione di quelle zone in cui il virus “ha circolato molto attivamente”.

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È per questa ragione che bisogna agire con cautela ed evitare ancora i luoghi affollati, primi tra tutti le scuole e le chiese. E ancora, conclude, serve rigore e attenzione a quello che facciamo perché se combiniamo oggi un pasticcio – ha concluso- ce ne accorgeremo tra 1-2 settimane e poi dobbiamo ricominciare tutto da capo”.

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