Covid-19 e scuola, l’annoso problema dei concorsi a cattedre: l’analisi

Aperto il dibattito nella maggioranza e con le parti sociali. Secondo il sottosegretario De Cristofaro non si possono bandire concorsi a cattedre

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Scuole chiuse, (foto dal web)

Aperto il dibattito nella maggioranza e con le parti sociali. Il ministro all’istruzione Lucia Azzolina è determinata e non vuole mollare il proposito di portare avanti la programmazione. E questa prevede che si bandiscano i concorsi a cattedre. Tuttavia, la situazione è ampiamente precipitata con la vicenda coronavirus. Secondo il sottosegretario De Cristofaro di Liberi e Uguali non si possono bandire concorsi a cattedre: “La situazione è inedita, dobbiamo fare un bagno di realismo: non siamo nella condizione di far svolgere i concorsi per assumere gli insegnanti. Ed è meglio non bandire concorsi che poi non si faranno. Dobbiamo immaginare da subito altre strade per immettere nella scuola nuovi docenti sin dal primo settembre». Quelle strade che la ministra non condivide e che naturalmente trova la spinta dei sindacati: inserire i precari.

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Concorsi a cattedre, situazione difficile

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Lucia Azzolina (GettyImages)

La posizione del sottosegretario non è diversa da quella dei sindacati: “Dobbiamo individuare una procedura per stabilizzare le migliaia di precari che sarebbero stati assunti con il concorso straordinario. Penso ai titoli, alle abilitazioni, dichiara al Manifesto. Ma diciamoci subito che non siamo nelle condizioni in fare in altro modo». Dichiarazioni che non faranno piacere al ministero Azzolina, grande sostenitrice dei concorsi. Va trovata una soluzione perchè a settembre la situazione delle scuole si presenterà più dura del solito.

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(Getty Images)

La percentuale di insegnanti precari sarebbe altissima, con relative conseguenze sul servizio reso. Sulle graduatorie ci sono anche dei problemi legati all’aggiornamento. La ministra ieri ha affermato che non possono essere aggiornate ora.

 

 

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