Coronavirus, oss non tornano a casa per il bene dei pazienti

Coronavirus, tre dipendenti non tornano dalle loro famiglie dal 10 marzo. “Un sacrificio per proteggere le ospiti”. Così si evita il rischio contagio

medici coronavirus
personale sanitario (getty images)

Un esempio per tutti, una storia che deve far riflettere. Tre dipendenti della residenza Casa delle Rose a Lacchiarella non tornano a casa dal 10 marzo, l’inizio della quarantena. Cinzia Gappi, responsabile della comunità alloggio per anziani, e le Oss Roberta Moroni e Monica Luca trascorrono con loro tutte le giornate. E i contatti con le famiglie si ridicono ad una videochiamata su Skype. Un gande gesto di responsabilità e di rispetto nei confronti di quelle persone che vivono ormai da tanto tempo nella residenza e hanno piena fiducia in loro, come se fossero la loro famiglia.

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Coronavirus, “questione di responsabilità”

anziani coronavirus
anziani (foto dal web)

Non si esce da quell’edificio in via Gramsci, le tre dipendenti insieme alle ospiti, nove per l’esattezza, sono in autoisolamento. Tutte insieme sono blindate all’interno della residenza, e lì trascorrono il tempo a parlare, fare attività ricreative e a mangiare tutte insieme. Nessuno esce, neanche per fare la spesa, che viene fatta rigorosamente online o grazie all’aiuto della Protezione civile; il farmacista porta tutti i medicinali necessari e le ricette si recuperano nella cassetta delle lettere dove le lascia il medico di base. Le operatrici hanno un solo obiettivo: tener lontano il Covid-19 dalla comunità di alloggio.

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anziani (foto dal web)

“Ringraziamo tutti per il grande aiuto” – dicono le dipendenti – “Qualcuna ha tanta paura, qualcun’altra ha molta speranza”. Così anche le signore sono consapevoli di quello che sta accadendo alla nostra comunità e per questo si rassegnano a dover aspettare ancora un po’ per vedere i loro parenti.

 

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