Giuseppe Conte è stato attaccato duramente nel pomeriggio di oggi dalle forze dell’opposizione capitanate da Salvini e Giorgia Meloni
Il premier Giuseppe Conte (Getty Images)
Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio che tutti ricorderemo per esserci stato durante questa battaglia al Covid-19, ha attaccato duramente a reti unificate sul Mes Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Senza fronzoli, senza mezze misure. I due maggiori esponenti della destra italiana lo hanno attaccato duramente per tutta la giornata di venerdì sul Mes.
“Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Sul fondo per la ripartenza “non abbiamo ancora una regolamentazione concreta, parliamo di affermazioni di principio. Dobbiamo ancora lavorare in questa direzione ma per la prima volta lo abbiamo messo nero su bianco e gli altri Paesi hanno dovuto convenire sulla necessità di lavorare adesso per questo strumento, perché sia immediatamente applicabile. Abbiamo bisogno di voi, di tutti i cittadini italiani. Le falsità, le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nella trattativa”.
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“Abbiamo prorogato le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche”.
Ha esordito in questi termini il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo aver firmato il nuovo decreto. “Non possiamo vanificare gli sforzi sin qui fatti – spiega – si rischierebbe un aumento dei decessi e delle vittime se cediamo adesso. Il rischio è ripartire daccapo”. Il Premier si augura che “dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità ma ripartire: dipenderà dai nostri sforzi”. “La nostra determinazione – dice il Presidente del Consiglio – è allentare il prima possibile le misure per tutte le attività produttive per far ripartire quanto prima in piena sicurezza il motore del nostro Paese a pieno regime: non siamo ancora nella condizione di farlo, dobbiamo attendere ancora”.
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Una cosa certa è che dopo le feste pasquali ci sarà già qualche negozio che portàripartire e tornare a lavorare: “Dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati, per i bambini. Apriamo cum granu salis, con ponderazione, queste attività. Anche la silvicoltura, cioè il taglio dei boschi per rifornire i combustibili solidi, la legna, e attività varie forestali”. Il comitato scientifico ha fatto capire che sono stati “dati conferma che i segnali della curva dei contagi sono incoraggianti, ci sono indicazioni che le misure stanno funzionando, stanno dando frutti. L’ufficio europeo dell’Oms ha detto che l’Italia è un esempio anche per altri Paesi, ma per questo non possiamo vanificare gli sforzi: se cedessimo adesso rischieremmo di perdere tutti i risultati positivi e dovremmo ripartire da capo, anche con un aumento del numero di decessi e vittime. Dobbiamo continuare a mantenere alta la soglia dell’attenzione”.
Un attacco frontale del premier forse stanco delle ingiurie di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La domanda che sorge spontanea però è la seguente: ma è il caso di fare tutto questo in questa situazione ? Non è forse il momento dell’Unità? Alla prossima puntata..
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