Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha parlato dell’emergenza Covid-19 e dei controlli che saranno rafforzati durante la Pasqua per scongiurare una seconda ondata dell’epidemia. Secondo gli esperti quest’ultima potrebbe essere anche più violenta della prima.
Oggi potrebbe arrivare il nuovo decreto dal Governo per il prolungamento delle misure di contenimento per l’emergenza Covid-19, in cui potrebbe essere inserito il via libera per la riapertura di alcune attività. Al momento il termine per il lockdown della popolazione è fissato al 13 aprile, ma il nuovo provvedimento potrebbe estenderlo sino al 4 maggio. Ad aprire potrebbero essere, dunque solo alcune attività, rimaste chiuse sino ad oggi per quasi tre settimane. La paura più grande del Governo e degli esperti, però, è quella di vedere i cittadini abbassare la guardia e tornare in strada, vanificando così tutti gli sforzi effettuati sino ad ora ed aumentando il rischio di una seconda ondata dell’epidemia. Il timore è che questo si possa verificare anche prima del termine, ossia durante la Pasqua dove i controlli dovranno essere capillari. La popolazione è chiamata a rimanere in casa. In merito ha parlato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
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Covid-19 controlli intensificati, il ministro dell’Interno Lamorgese: “A Pasqua dobbiamo rimanere tutti a casa”
“A Pasqua dobbiamo rimanere tutti a casa per il nostro bene e dei nostri cari, e per consentire all’Italia di ripartire il prima possibile“. Inizia con l’invito ai cittadini di rispettare le misure di contenimento per l’emergenza Covid-19 l’intervista del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese alla redazione de Il Corriere della Sera. La ministra aggiunge che per tali ragioni sono stati rafforzati i controlli delle forze dell’ordine in modo da scongiurare gli spostamenti in località turistiche o nelle seconde case. “Capisco – aggiunge la Lamorgese- che, chiusi in casa e con l’arrivo della bella stagione, gli italiani abbiano un gran desiderio di tornare alla normalità. Ce la faremo, ma non si può abbassare la guardia adesso con atteggiamenti irresponsabili. Sarebbe un peccato vanificare, proprio ora che s’intravede un po’ di luce, l’immane sforzo compiuto dall’intera Nazione, a partire dal personale sanitario che ha già pagato un tributo altissimo“.
In merito alle sanzioni e alle denunce comminate sino ad ora per la violazione delle disposizioni, poco più di 220mila dall’11 marzo su 6 milioni di controlli, il ministro spiega che il dato fa intuire come la maggior parte degli italiani abbia compreso la gravità dell’emergenza rispettando le norme. Il ministro poi si sofferma sul rapporto e le tensioni che si sono create tra il Governo e le amministrazioni regionali e comunali in queste settimane: “Ho rapporti costanti e di collaborazione con molti presidenti di Regione, e in relazione alle limitazioni sugli spostamenti il clima si è fatto più sereno” La Lamorgese, però, ammette che durante alcuni passaggi dell’emergenza questo clima tra Stato e Regioni è stato teso, poiché entrambi sotto forte stress derivato dall’urgenza delle richieste e dalla difficoltà, soprattutto a livello sanitario, di contrastare un virus sino ad ora mai visto.
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Il ministro Lamorgese: “Pesano sicuramente le tante vittime causate e la crisi economica che creerà grandi difficoltà a moltissime famiglie“
Infine la titolare del Viminale parla del delicato periodo che il nostro Paese sta affrontando ormai da oltre un mese spiegando che non vi è nulla di paragonabile ad una tale situazione. “Dal punto di vista umano -riporta Il Corriere della Sera– pesano sicuramente le tante vittime causate dal coronavirus, e la crisi economica che creerà grandi difficoltà a moltissime famiglie. Poi, quando sarà finita questa emergenza, a me, un prefetto che ha l’onore di guidare l’amministrazione dell’Interno, resterà semmai il rammarico di non avere potuto rispondere sempre e rapidamente a tutte le sollecitazioni di aiuto e intervento arrivate direttamente al ministero e tramite i prefetti che stanno veramente dando il massimo” conclude il ministro.
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Scongiurare un’eventuale seconda ondata dell’epidemia che, secondo molti esperti potrebbe essere anche più violenta della prima, è la priorità del Governo che si è impegnato a rafforzare i controlli, soprattutto in questi giorni di festa.