Ernesto Burgio riguardo al virus:” 2 o 3 cose che so su questa pandemia: quando riaprire, dove ci si contagia, gli errori da non rifare”
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In questo periodo di emergenza sanitaria in Italia, molti, tra virologi e infettivologi, hanno preso parola durante le trasmissioni televisive o sono stati intervistati. Ognuno ha espresso la propria opinione, ma c’è anche chi ha scelto di rimanere in disparte. Ernesto Bugio è un esempio di questa categoria di persone. Pediatra, esperto di epigenetica e biologia molecolare nonché presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale e membro del consiglio scientifico dell’European Cancer and Environment Research Institute di Bruxelles, Burgio ha scelto però di farsi vivo con cose estremamente significative: per contenuto e per chiarezza. “In Italia il 31 gennaio è stato dichiarato sulla Gazzetta Ufficiale lo stato di allarme pre-pandemico ma si è fatto pochissimo per prepararsi ad affrontarlo – afferma Burgio – cioè per informare correttamente i cittadini, formare correttamente gli operatori sanitari e soprattutto predisporre piani di protezione per ospedali e operatori sanitari”.
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Ernesto Burgio si esprime riguardo alla pandemia
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“Il 90% dei contagi avvengono tra persone che hanno un rapporto diretto, che hanno un’esposizione ravvicinata, in ambienti chiusi. Cioè: famiglia, luoghi di lavoro e purtroppo ospedali – ha spiegato il pediatra in un’intervista per Business insider Italia – È molto difficile che ci si contagi per strada: questa idea venuta fuori negli ultimi giorni è una mezza fake news. – continua – Se fosse un virus che basta respirare per strada per ammalarsi, saremmo tutti morti”. Un problema saliente riguarda gli asintomatici. Basti pensare che in Italia il 60% dei contagiati lo è. “La contagiosità dura nell’asintomatico circa 10-15 giorni ed è più grave nei primi 3 o 4, ma il virus resiste comunque in gola circa una settimana”. Afferma Burgio. Il medico sottolinea che secondo lui non siamo ancora arrivati ad una fase di plateau come invece affermano i media e alcuni esperti.
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” Inutile rassicurare, perché la gente poi non si fida più. A questo punto dobbiamo mettere a tacere i cretini di cui parlavamo prima, e cercare di aiutare il governo e i tecnici”