Angelo Borrelli, oggi sabato 11 aprile, ha comunicato l’ultimo aggiornamento in merito ai numeri di decessi, contagiati e guariti da Covid-19 in Italia nelle ultime 24 ore.
Nella conferenza stampa giornaliera, il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha reso noto l’aggiornamento sull’epidemia da Covid-19. Il capo della Protezione Civile ha comunicato che i casi attualmente positivi in Italia sono 100.269, ossia 1.996 in più rispetto a ieri. Il bilancio delle vittime è salito a 19.468, cioè a dire 619 decessi in più nelle ultime 24 ore. Anche il numero dei guariti è cresciuto: 32.534 ad oggi, con un incremento di 2.079 rispetto rispetto a venerdì.
Sempre oggi l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha reso noti i dati delle ultime 24 ore. Sono 1544 i contagi accertati in più con 9967 tamponi analizzati. I nuovi deceduti sono 273, il totale delle vittime ammonta a 10.511.
Angelo Borrelli ha comunicato nella giornata di ieri che i casi positivi erano 98.273. Il numero delle vittime era salito a 18.849. E che i soggetti guariti risultavano sino alla giornata di ieri, complessivamente, 30.455, 1.985.
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Angelo Borrelli ha comunicato nella giornata di giovedì che i casi positivi erano 96.877. Il numero delle vittime era salito a 18.279. E che i soggetti guariti risultavano sino alla giornata di ieri, complessivamente, 28.470, 1.979
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Sono state prolungate le misure di contenimento per l’emergenza Covid-19 ed inserito il via libera per la riapertura di alcune attività. Il termine per il lockdown della popolazione è stato fissato al 4 maggio. La paura più grande del Governo e degli esperti, però, è quella di vedere i cittadini abbassare la guardia e tornare in strada, vanificando così tutti gli sforzi effettuati sino ad ora ed aumentando il rischio di una seconda ondata dell’epidemia. Il timore è che questo si possa verificare anche prima del termine, ossia durante la Pasqua dove i controlli dovranno essere capillari. La popolazione è chiamata a rimanere in casa. In merito ha parlato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
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Un recente studio ha scoperto che i livelli di inquinamento inciderebbero sul tasso di mortalità del Covid-19. Ed infatti, è emerso che soggetti colpiti dal virus hanno maggiori possibilità di morire a causa dell’infezione se vivono in una zona dove il tasso è più alto.
A renderlo noto i ricercatori della TH Chan School of Public Health dell’Università di Harvard: i livelli di pm 2.5 sono associati alla mortalità. Coautrice dello studio una professoressa di biostatistica, Francesca Dominici.
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