Per combattere la stanchezza da quarantena gli esperti spiegano come dare una struttura chiara alla propria giornata, fissando gli obiettivi futuri.
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Il governo ha imposto diverse misure restrittive per limitare la diffusione del contagio da Covid 19, tra cui l’obbligo di rimanere a casa e non uscire se non per fare la spesa o in farmacia o per esigenze lavorative e situazioni di necessità. Negli ultimi tempi nonostante i ritmi di vita molto più lenti, sui Social Media sono tanti a sentirsi e dirsi più stanchi del solito durante questa quarantena e in molti si chiedono il motivo visto che rispetto a prima, restando in casa, si fa molto meno. Adesso non c’è l’impegno di svegliarsi presto per andare al lavoro, non si va in palestra, e non si fa vita sociale in locali e ristoranti. Ma basta qualche ora di smart working, qualche video chiamata con amici e parenti per sentirsi stanchi tanto da non riuscire nemmeno a leggere un libro al letto prima di addormentarsi. E tanti soffrono di insonnia in questo periodo nonostante la forte stanchezza.
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La stanchezza da quarantena è legata al lavoro mentale
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Il perché siamo stanchi arriva dagli psicologi e in particolare da un articolo pubblicato su The Conversation di Sarita Robinson, docente di Psicologia dell’Università del Lancashire Centrale, e John Leach, ricercatore senior di Psicologia della sopravvivenza dell’Università di Portsmouth, in Gran Bretagna: “i sintomi di affaticamento – si legge nella pubblicazione – che si stanno avvertendo in queste settimane hanno un’alta probabilità di essere correlati al carico di lavoro mentale associato al Coronavirus piuttosto che al carico fisico. Dopo una corsa di 5 km ci meritiamo di riposare oppure dopo una malattia ci sentiamo acciaccati e stanchi per alcuni giorni. Ma la ricerca ha dimostrato che la stanchezza può essere causata anche da stati psicologici, come stress e ansia. Nella situazione attuale, potrebbe persino essere la monotonia della situazione a farci sentire più stanchi. Quindi affrontare la tensione psicologica del coronavirus potrebbe affaticarci”.
“Per evitare la deriva in uno stato di apatia e mancanza di motivazioni – continuano i due psicologi – è importante stabilire una struttura chiara della propria giornata. Questo aiuta a prevenire un accumulo di tempo ‘vuoto’ che potrebbe rendere molto consapevoli del confinamento e causare un crescente senso di ‘deriva’ che può far sentire le persone apatiche, dormire male e trascurare la propria igiene personale. Programmare le attività della giornata impedisce la monotonia sociale che può verificarsi quando un piccolo gruppo di persone è confinato insieme per lunghi periodi”.
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“Quindi – concludono gli psicologi -, anche se può sembrare bello trascorrere un’intera mattinata sdraiati al letto, è importante che la giornata venga organizzata con una struttura chiara, dedicando del tempo alle attività sociali, anche se sono solo online”.