Prima dell’amuchina c’era l’aceto come sostanza principale per cercar di prevenire malattie infettive
L’emergenza Coronavirus tiene alto il livello di attenzione della popolazione nell’utilizzo del materiale domestico e della cura personale. Oggi il rimedio più significativo per ovviare all’alta contagiosità del nemico è l’amuchina. Una sostanza acquosa più diluita, ma che nasce come disinfettante alimentare. In questo periodo è anche un’ottima soluzione per ovviare il problema del contagio attraverso il contatto con gli elettrodomestici di casa o qualsiasi altro materiale che potrebbe nascondere l’esistenza del Covid-19.
Anni fa invece, nelle case delle persone, spopolava l’aceto come rimedio disinfettante di stoviglie e realizzazioni igieniche. Il Comune di Cesena nel lontano 1911 fece stampare un piccolo fascicolo che recitava tutti i dettagli per evitare la diffusione del colera. Il consiglio era quello si sfregare bene le stoviglie con l’azione dei batteri Gram-negativi che costituiscono l’aceto. In seguito si poteva aver accesso all’utilizzo del materiale che permetteva alle persone di cucinare cibi: consigliabile in tal senso il tempo lungo di cottura.
LEGGI ANCHE —–> Pulire l’argento, i rimedi per farlo in modo naturale
L’aceto, sollievo da malanni nell’antichità, ma non toccasana per il virus
L’aceto considerato come sostanza il cui liquido acido, come derivato del nome tecnico, è ottenuto dal vino. In presenza di aria e acqua, i batteri di cui esso si compone reagiscono, ossidando l’etanolo contenuto appunto nel vino.
Ma l’aceto non affonda le sue radici originarie nella lotta al Coronavirus. Ma di certo aiuta a prevenire le menti afflitte dal dubbio sull’origine della Sars-Cov-2. Sarebbe di buon’usanza consumare due dita di aceto per schiarirsi la mente e cancellare ogni dubbio relativo all’artificialità del Coronavirus.
Ma l’aceto si può definire la madre di tutte le panacee che l’hanno succeduto per l’uso nobile che è stato riscontrato persino nell’antica Roma. Rappresentava un sano condimento per gli alimenti (come oggi), ma era considerato anche una bevanda dissetante che reintegrava i sali perduti. Dunque reagente integratore per il riassesto delle difese immunitarie.
Veniva utilizzato nel campo della Medicina per dare sollievo contro i malanni dovuti agli strappi muscolari e i dolori articolari. L’oggi conosciuto sistema di confezionamento del materiale d’uso domestico e non solo, definito “packaging” deve le sue origini grazie all’aceto. Gli antichi romani utilizzavano i mezzi di confezionamento della sostanza attraverso dei vasetti.
LEGGI ANCHE —–> Coronavirus, emergenza: come disinfettare la casa dai germi
Il buono stato di mantenimento in luoghi umidi, permetteva il riutilizzo dell’aceto, scoprendone i suoi benefici, proprio come il vino che più invecchia, più affina le sue qualità.