Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, oggi lunedì 13 aprile, ha comunicato l’ultimo aggiornamento in merito ai numeri di decessi, contagiati e guariti da Covid-19 in Italia nelle ultime 24 ore.
In conferenza stampa, il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha reso noto l’aggiornamento sull’epidemia da Covid-19. Il capo della Protezione Civile ha comunicato che i casi attualmente positivi nel nostro Paese sono 103.616, ossia 1.363 in più rispetto a ieri. Il bilancio delle vittime è salito a 20.465, con un incremento di 566 decessi registrati nelle ultime 24 ore. Ad oggi i soggetti guariti sono 35.435, 1.224 in più rispetto a ieri.
L’assessore al Welfare della regione Giulio Gallera in conferenza stampa ha reso noto che i casi positivi da coronavirus in Lombardia sono saliti a 60.314, con un incremento di 1.262 rispetto a ieri. Salgono anche i decessi: 10.901 in totale, ossia 280 nelle ultime 24 ore.
Angelo Borrelli nella giornata di ieri domenica, 12 aprile in Italia i contagi erano 102.253. Il bilancio delle vittime era salito a 19.899. Anche il numero dei guariti risultava incrementato: 34.211.
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Il capo della Protezione Civile sabato 11 aprile aveva comunicato che in Italia i contagi erano 100.269. Il numero delle vittime aveva raggiunto i 19.468. Anche il numero dei guariti era cresciuto: 32.534 i soggetti non più positivi.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Aggiornamento Protezione Civile, i numeri dell’epidemia all’11 aprile – DIRETTA
Roberto Burioni ospite a Che tempo che fa nella serata di ieri, domenica 12 aprile ha spiegato che ora più che mai è importante rispettare le misure di contenimento. In merito al motivo per il quale al Sud l’epidemia si è diffusa meno ed ha avuto effetti meno disastrosi il virologo ha affermato: “Non lo sappiamo con precisione, forse sono arrivate meno persone o alcune misure sono state implementate quando i contagi erano inferiori. C’è una speranza, però, che, come accade per tutti i virus respiratori, questo virus si trasmetta meno con climi più miti. Non sappiamo se sia così, ma potrebbe essere che, come il raffreddore, si attenuerà nei prossimi mesi. Ma, c’è un ma, dobbiamo stare pronti: perché potrebbe tornare in autunno“.
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“Il vaccino contro il Sars-CoV-2 sta percorrendo un percorso a tempi record, credo che si possa essere fiduciosi per ottenere risultati in tempi che saranno straordinariamente rapidi, questo ci conforta molto”. Queste le parole, nel corso della conferenza stampa alla Protezione civile di sabato 11 aprile, del professor Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria. “Normalmente – spiega Villani- per arrivare ad un vaccino da commercializzare il tempo medio è di 2-3 anni e vengono fatte 10/12 linee di ricerca e, se tutto va bene, sono queste le tempistiche. In quest’occasione penso che i tempi saranno molto più brevi, sicuramente non saranno quelli abituali che si hanno per un vaccino”.
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Tra le maggiori criticità emerse durante l’emergenza Covid-19 che sta affrontando l’Italia, vi è quella relativa all’anno scolastico. Attualmente sono oltre 7 milioni e mezzo gli studenti nel nostro Paese che hanno lasciato i banchi scolastici per via del decreto governativo che ha disposto la chiusura degli istituti su tutto il territorio italiano. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina nel corso di una conferenza stampa, nei giorni scorsi, aveva rassicurato sul prosieguo dell’anno scolastico, ma i dubbi permangono, soprattutto dopo la decisione di prolungare le misure di contenimento da parte del Governo sino al prossimo 3 maggio. In merito ha parlato ieri, durante la trasmissione Che tempo che fa su Rai 2, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.
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L’Institute for Health metrics and evaluation (Ihme), della School of medicine dell’Università dello Stato di Washington ha portato uno studio relativo all’andamento dell’epidemia in Italia. Per l’istituto, il 19 maggio rappresenterà il giorno in cui la l’emergenza sanitaria potrebbe essere sedata.
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Quanto ai decessi la proiezione tiene conto degli ultimi dati, rilevati il 5 aprile. Tramite una proiezione l’Institute for Health metrics and evaluation, stima il conteggio finale sulle 20.300 unità.
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