Circola un calendario sulle riaperture delle attività non veritiero. Lo afferma il viceministro all’economia Misiani: la task force si è appena insediata
Circola da diversi giorni e prima ancora dell’annuncio di Giuseppe Conte, un calendario sulle riaperture delle attività non veritiero. Lo afferma il viceministro all’economia Antonio Misiani, intervenuto su Canale 5. “Circola un calendario che non è veritiero, ma solo verosimile per la gradualità della riapertura delle attività e della vita sociale. Ad oggi non c’è una programmazione decisa:la task force sta iniziando a lavorare in questi giorni, avremo un quadro reale nei prossimi giorni”. In effetti la task force formata da 17 professionisti che vanno dall’economia, alla sociologia, con manager e docenti di riconosciuto livello, si è appena insediata. A loro sarà affidato il compito di individuare le modalità e le tipologie di attività che possono riaprire. Pertanto, la lista che circola ora non può essere veritiera.
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Circola un calendario non veritiero. Cosa accade alle finanze
Dal punto di vista finanziario questa emergenza sta obbligando il Governo a fare degli interventi e correggere le stime in bilancio: “Dovremo fare comunque ulteriore deficit” afferma Misiani “chiederemo uno scostamento molto consistente al Parlamento. Una buona fetta della copertura arriva, tuttavia, dallo svincolo dei fondi europei rimasti inutilizzati. Ogni periodo di programmazione, infatti, tanti fondi non vengono utilizzati, spesso per la lentezza delle operazioni degli enti italiani, o per incapacità istituzionali: “Parte del fabbisogno per il prossimo decreto, che sarà molto più consistente di quello di marzo, lo copriremo con i fondi europei che sono stati svincolati:
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sono fondi comunitari della programmazione del bilancio europeo, 10-11 miliardi che grazie alla decisione assunta molto rapidamente dalla Commissione Europea potremo svincolare e riutilizzare per l’emergenza sanitaria”. Sotto questo aspetto non è stato difficile, quindi, ottenere l’approvazione dell’Unione Europea.