Francesco de Gregori chiede la tutela dei musicisti, i tecnici e i macchinisti del mondo dello spettacolo. Lo annuncia in un’intervista per Ansa
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In questa situazione di emergenza per il Covid-19 sono molte le cose che preoccupano. Tra le tante c’è anche la musica e lo spettacolo e a tal proposito Francesco de Gregori, il cantautore italiano, in un’intervista per Ansa ha lanciato un appello per tutelare il mondo dello spettacolo. “L’industria dello spettacolo – ha osservato il cantautore – sarà una delle ultime a riprendere le attività, per molti si prospettano mesi di sofferenza economica, a questo occorrerà mettere rimedio – spiega – Posso solo sperare che gli innumerevoli lavoratori dell’indotto, che costituiscono la manovalanza necessaria a mettere in piedi un concerto e di cui il pubblico spesso ignora l’esistenza, possano essere protetti dalla cassa integrazione o da altri meccanismi di tutela”.
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Il messaggio di Francesco de Gregori
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“Gli autori non possono difendersi come farebbero i metalmeccanici, non possono scioperare. La loro difesa è affidata unicamente alle normative ed al loro rispetto. La direttiva Ue va in questo senso – spiega De Gregori – Sarebbe bene che l’Italia la recepisse, ma non ho molte speranze: non ho visto ancora nel Parlamento una presa di coscienza del problema né una chiara volontà di risolverlo – continua – Il diritto d’autore non ha una lobby al suo servizio. Mentre i suoi avversari sembrano assai agguerriti”. Per il cantautore: “Il diritto d’autore è la democrazia dell’arte. Introducendo il principio che l’autore viene remunerato direttamente dal suo pubblico – prosegue – la dottrina del diritto d’autore ha voluto rendere l’artista libero di esprimersi senza condizionamenti, promuovendo così sia la sua responsabilità intellettuale che la sua autonomia creativa”.
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Per questo, secondo De Gregori, questo principio va difeso ad ogni costo, con cambiamenti tecnologici “Ma senza mai considerarlo, come alcuni pretenderebbero, un’anticaglia obsoleta o un privilegio di casta”- conclude.