Dall’Olanda provocano: “Noi cattivi con l’Italia, ma non siamo i soli”

La provocazione dall’Olanda: “Noi cattivi con l’Italia e gli altri Paesi del sud Europa? Non siamo solo noi, ci sono anche altri Stati del Nord”

foto dal web

Il mondo cambia, è sempre in evoluzione, o involuzione, dipende dai punti di vista. Un paese che è cambiato molto è l’Olanda. Una volta patria della tolleranza e dove le sinistre trovavano terreno fertile. “L’Olanda della “grande tolleranza, dei movimenti di sinistra, appartiene ormai alla storia”. L’Olanda di oggi è dominata da “una cultura neoliberale e da una politica improntata all’austerity“. E’ una delle tante parole rilasciate da Rens Bod, professore all’Università di Amsterdam di Informatica umanistica e storia delle discipline umanistiche. Un cambiamento che si è manifestato anche nei rapporto con l’Europa e in politica estera. L’Olanda è formalmente il paese più rigido del cartello del Nord Europa che si contrappone al Sud nelle scelte finanziarie su come affrontare il coronavirus da parte dell’Unione.

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La sua, diventa una provocazione quando viene definito “cattivo” l’atteggiamento del governo olandese nei confronti dell’Italia e del cartello del Sud d’Europa. Il professore non glissa, ma rilancia: “Gli olandesi “cattivi” con l’Italia e gli altri Paesi del sud Europa? Non siamo solo noi, ci sono anche altri Stati del Nord, ma in effetti il governo si è assunto questo ruolo, perché si sente forte grazie ai successi ottenuti negli ultimi anni per riportare i conti in ordine”. Come dire, che è vero che siamo cattivi ma non siamo soli. Una sorta di ammissione giustificata. “Dall’uccisione del leader dell’estrema destra Pim Fortuyn nel 2002, ma forse anche un po’ prima – dice all’Adnkronos – abbiamo avuto una serie di governi neoliberali, anche abbastanza xenofobi, che hanno perseguito politiche di austerity molto forti. Il sogno olandese dei movimenti di sinistra, di grande apertura e tolleranza, appartiene alla storia. In molti, non solo in Italia, ma anche in Gran Bretagna e Germania non si rendono conto che l’Olanda è cambiata”.

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Un cambiamento che ha il sapore della sfida e che non sembra riconoscersi nei principi che sono alla base dell’Unione. Questa Olanda appare un serio ostacolo all’Europa sognata dai fondatori.

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