Il potenziamento della Sars-Cov-2 in Covid-19 è dovuto ai chirotteri, quali pipistrelli, dove gli scenziati hanno scoperto ben 6 coronavirus. Poi è arrivato il pangolino
La probabilità che il Coronavirus si sia diffuso con i pipistrelli è una ipotesi ancor più chiara. Gli scienziati dello Smithsonian’s Global Healt hanno programmato l’esistenza di altri coronavirus all’interno dei mammiferi chirotteri. Ben 6 se ne leggono con principi di evoluzione ancora in fase di studio. Una spedizione durata due anni in Asia ha scoperto l’esistenza dei nuovi agenti patogeni, prelevando dei campioni fecali di pipistrello all’interno di una grotta.
Il risultato dell’esperimento ha riconosciuto che le sei specie di virus diagnosticate in quel luogo possono suddividersi in due gruppi: gli alpha e i betacoronavirus. La distribuzione è di pari numero nei due gruppi, nei quali si possono annoverare anche i virus della Sars, Mers e Covid-19, evolutisi nell’uomo in forma minacciosa.
Lo studio degli scenziati prosegue il suo percorso di lavoro, facendo notare alla popolazione come i virus che si annidano nei pipistrelli possano scatenare in futuro altre pandemie come quella che stiamo vivendo.
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La diffusione della Pandemia che fa tremare l’uomo: di chi è la colpa
Il nuovo Coronavirus che circola liberamente nell’uomo sta scrivendo la storia per l’alta contagiosità e pericolosità dovuta alla sua continua evoluzione. Questo tipo di virus è stato in grado di infettare anche l’uomo, interessando più di 1milione e mezzo di abitanti sul pianeta. Un dato impressionante che purtroppo viene accompagnato da quello meno confortante della mortalità registrata in più di 100mila individui.
Tutto nasce secondo un ordine naturale delle cose. I pipistrelli sono stati indicati come la maggiore causa che ha permesso la diffusione nell’uomo. L’uomo tende a considerare la specie di chirotteri come colpevole dello scatenamento della Pandemia da Covid-19. Nulla di più errato a riguardo. La colpa della sua evoluzione nella specie umana è da attribuire all’uomo stesso. Egli rappresenta il virus per eccellenza del nostro ecosistema, nonchè fautore dell’alterazione dell’habitat naturale.
Il commercio e la tratta degli animali, rinchiusi in gabbie fatiscenti e poi condotti al macello sono la conseguenza dell’affermazione di tutto ciò. La sottrazione degli animali dai loro spazi ambientali, fanno scatenare la natura contro le azioni maligne dell’uomo. La cattura e l’uccisione che ne consegue si traduce in un miscuglio di sangue presente negli animali.
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La diffusione della Sars-Cov-2 identificata nel Pangolino
La diffusione della Sars-Cov-2 secondo gli occhi degli scienziati è stata favorita da un mercato messo in piedi dai commercianti di Wuhan. Ed è proprio in quella circostanza che al virus è stato permesso il classico salto di qualità dal serbatoio animale a quello umano. Il fenomeno di parassitismo del quale si è avvalso il nostro nemico, si pensa possa essere stata una specie di folidoto dell’ordine dei mammiferi.
La testimonianza è il risultato di una tesi che indica nel Pangolino, la specie animale nella quale il virus si è nascosto prima di giungere all’uomo. Si tratta di un mammifero sull’orlo dell’estinzione come gli orsi polari. L’uomo ne ha fatto uso sconsiderato, rendendolo protagonista di un’azione commerciale illegale ai protocolli di sicurezza alimentare. Le squame di rivestimento corporeo del Pangolino rappresentavano una fonte aurea e di rado per affinare l’immagine nobile dell’uomo orientale. Di recente ne è stato sequestrato un carico di circa sei tonnellate.
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La naturalità del virus presente tra noi attesta come la salute dell’uomo sia legata in qualche modo al rispetto della della salute della flora e della fauna selvatica.