Una recente ricerca ha scoperto che il SARS-CoV-2 si è separato in tre Tipi (A,B e C) ed ha stabilito come e quali lignaggi del virus si sono diffusi nelle varie parti del Pianeta.
Un gruppo di ricercatori anglo-tedesco, tramite il sequenziamento di 160 genomi virali del SARS-CoV-2 ha scoperto che quest’ultimo si è separato i tre tipi: Tipo A, il Tipo B e il Tipo C. È altresì riuscito a rilevare quali tipi si sono diffusi nelle varie zone del pianeta e come.
In Europa si sarebbe diffuso il SARS-CoV-2 di Tipo C, in Cina quello di Tipo B ed in America maggiormente quest’ultimo e quello di Tipo A. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences.
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Il SARS-CoV-2 si è separato in tre Tipi: come e quali lignaggi si sono diffusi nelle varie parti del Pianeta
Attraverso il sequenziamento genetico, riporta la redazione di Fanpage, un team di ricerca anglo-tedesco è giunto a comprendere che il SARS-CoV-2 si è separato in tre tipi. Il primo, quello di Tipo A, sarebbe il lignaggio più simile al coronavirus tracciato all’interno dei pipistrelli e pangolini. Questi ultimi sono ritenuti, stando almeno alle ultime e più recenti ricerche, coloro i quali avrebbero permesso il salto del virus dal mondo animale all’uomo. Eppure non sarebbe il coronavirus di Tipo A quello che maggiormente si sarebbe diffuso in Cina essendo stato tracciato solo in alcuni pazienti di Wuhan. Nel Paese del Dragone la maggior parte dei casi di Covid-19 si sarebbe ingenerato dal SARS-CoV-2 di Tipo B, un’evoluzione del primo lignaggio. In Europa, Singapore, Hong Kong e Corea del Sud, invece, ad aver innescato la catena di contagi il terzo ed ultimo, quello di Tipo C. In America, invece, pochi sono i pazienti affetti da Covid-19 a causa del Tipo C, la stragrande maggioranza dei soggetti positivi, lo è risultato al Tipo A e B.
Una ricerca, riferisce Fanpage, che non ha mirato soltanto alla creazione di un “albero genealogico” del virus, ma che avrebbe permesso di ricreare una mappa dei contagi e come questi si sarebbero innescati nelle diverse parti del Pianeta.
Il coordinatore dello studio, il professor Peter Forster, docente presso il McDonald Institute for Archaeological Research dell’Università di Cambridge ha commentato i risultati ottenuti. L’esperto, riporta Fanpage, ha dichiarato che la “rete virale” ricostruita ha mostrato un’immagine di quelle che sono state le prime fasi dell’epidemia. Ha, inoltre, rilevato che tramite la mappatura ottenuta non solo è possibile capire come il virus si sia evoluto, ma anche individuare eventuali focolai.
Stando a quanto emerso dallo studio, gli scienziati avrebbero scoperto anche che l’approdo del virus in Italia si sarebbe verificato attraverso il primo caso di infezione tedesca che risalirebbe al 27 gennaio. Si parla del contagio del personale di un’azienda di Monaco avvenuto a seguito dell’incontro con una businesswoman di Shangai.
Negli Stati Uniti, invece, il fatto di aver trovato pazienti affetti da Covid-19 a seguito di infezioni da Sars-Cov-2 di tipo A e B suggerirebbe altra origine. Negli Usa, riporta Fanpage citando la ricerca anglo-tedesca, con molta probabilità il virus potrebbe essere stato trasportato da viaggiatori cinesi.
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Anche se un recente studio in fase di approvazione avrebbe individuato degli avventori europei quali trasportatori del virus nel paese a Stelle e Strisce.