Il popolare farmacologo Silvio Garattini illustra la situazione in merito alla ricerca di un vaccino per il coronavirus, le sue parole
L’emergenza coronavirus continua ad attanagliare il nostro paese, timidi segnali di calo della curva dei contagi. Ma l’attenzione deve restare alta e ormai è chiaro che il problema sarà risolto in maniera definitiva soltanto con l’arrivo di un vaccino. In merito, Silvio Garattini, noto farmacologo presidente dell’Istituto Mario Negri di Milano, ha rilasciato una intervista all’Huffington Post, ha fatto il punto della situazione.
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Coronavirus, Silvio Garattini: “Vaccino, ecco di cosa c’è bisogno”
“Al momento non c’è niente di sicuro – ha avvertito – Tutte le proposte fatte non hanno basi scientifiche solide. I vaccini sono una scommessa, per la loro efficacia devono realizzarsi condizioni ben precise. Gli anticorpi devono neutralizzare il virus ed impedire che si riproduca. L’effetto deve essere duraturo e poi dovrà essere assicurata una produzione su larghissima scala, serviranno miliardi di dosi. Serviranno licenze obbligatorie tra stati per evitare che qualcuno ne sia sprovvisto. L’Italia è ancora nel pieno della ‘fase 1’, la smobilitazione non deve avvenire troppo rapidamente. Meglio non abbassare la guardia. In questo momento vanno create le precondizioni necessarie affinché la fase 2 possa davvero partire nel migliore dei modi all’inizio di maggio. Non si possono alimentare malessere e povertà”.
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Quindi, una serie di dichiarazioni polemiche, in risposta alle dichiarazioni del ministro Boccia: “Non ci si può affidare alla scienza se questa non è messa in condizione di lavorare adeguatamente. La ricerca nel nostro paese è stata ridotta in miseria. Al momento, possiamo fornire indicazioni solo su probabilità. Il ritorno alla normalità è possibile se la riapertura sarà graduale e se osserveremo il distanziamento, con strumenti di protezione adeguati”.