Il vaccino non serve: Giulio Tarro, virologo di fama mondiale, candidato la premio Nobel, prende le distanze dalle posizioni espresse dagli scienziati
Giulio Tarro, virologo di fama mondiale, candidato la premio Nobel, prende le distanze dalle posizioni espresse dagli scienziati negli ultimi giorni riguarda il vaccino. L’affermazione sconvolge tutti i piani e tutte le ipotesi fin qui fatte da un mondo di scienziati. Il noto virologo è stato intervistato da “Businessinsider” ed ha affermato che il vaccino contro il coronavirus potrebbe rivelarsi inutile: “Se il virus ha come sembra una variante cinese e una padana, sarà complicato averne uno che funziona in entrambi i casi esattamente come avviene per i vaccini antinfluenzali che non coprono tutto”.
Leggi anche > Allarme povertà, Polizia soccorre anziano in lacrime
Vaccino non serve, la ricetta di Tarro
La ricetta del noto virologo, protagonista come lui stesso ricorda, contro altre malattie, punta agli antivirali: “Ho isolato il vibrione del colera a Napoli, ho combattuto l’epidemia dell’Aids e ho sconfitto il male oscuro di Napoli, il virus respiratorio ‘sincinziale’ che provocava un’elevata mortalità nei bimbi da zero a due anni affetti da bronchiolite. Né per la prima Sars, né per la sindrome respiratoria del Medio Oriente sono stati preparati vaccini. Si è fatto, invece, ricorso agli anticorpi dei soggetti guariti”. Il nodo è che secondo il virologo napoletano il vaccino potrebbe non essere efficace perchè il virus muta, mentre gli antivirali, basati su anticorpi di persone guarite, può avere più successo.
Leggi anche > Covid, la testimonianza dal Cotugno
Non è da escludere che non si stia ricercando anche seguendo questa via da qualche parte del mondo. La teoria di Tarro si allontana da quella dei virologi che sono più presenti sui media italiani.