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Aggiornamento Borrelli sull’epidemia: 106.607 positivi, 22.170 vittime e 40.164 guariti

Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, oggi giovedì 16 aprile, ha comunicato l’ultimo aggiornamento in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.

Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha comunicato l’ultimo aggiornamento sull’epidemia da Covid-19 in Italia. I casi attualmente positivi sono saliti a 106.607, ossia 1.189 in più rispetto a ieri. Si aggrava anche il bilancio delle vittime: 22.170 in totale con un incremento di 525 decessi nelle ultime 24 ore. Salgono anche i guariti che ad oggi sono 40.164, 2.072 in più rispetto a ieri.

Coronavirus Lombardia, l’aggiornamento del 16 aprile

Durante la conferenza giornaliera da Palazzo Lombardia sono stati comunicati i dati in merito all’epidemia da Covid-19 nella regione. I casi positivi ad oggi sono saliti a 63.094, 941 in più rispetto a ieri. Le vittime sono, invece, 11.608, ossia 231 decessi in più nelle ultime 24 ore.

L’aggiornamento di Angelo Borrelli: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 15 aprile

(Getty Images)

Angelo Borrelli nella giornata di ieri ha comunicato i dati sulla diffusione da Covid-19 nel nostro Paese. I casi positivi in Italia erano saliti a 105.418. Si era aggravato anche il bilancio delle vittime giunto a 21.645. Salito risultava, però, anche il numero dei guariti che ieri erano 38.092.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Aggiornamento Borrelli sull’epidemia: 105.418 positivi, 21.645 vittime e 38.092 guariti

Angelo Borrelli, l’aggiornamento sui numeri del Covid-19 di martedì 14 aprile

Il commissario per l’emergenza nella giornata di martedì, come di consueto, ha comunicato che i casi positivi erano 104.291. Il bilancio delle vittime era salito a 21.067. Aumentato anche il numero dei soggetti guariti giunti a 37.130.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Protezione Civile: solo 675 malati in più, oltre 600 i morti

Scontro Lombardia-Governo sulla ripartenza: c’è un passo indietro

Nuove tensioni tra la Lombardia ed il Governo centrale in merito alla riapertura degli esercizi commerciali: il governatore Attilio Fontana dopo aver inviato una nota a Palazzo Chigi in cui chiedeva una ripartenza a far data dal 4 maggio, riporta La Repubblica, in serata ha fatto dietro-front. Il presidente lombardo ha dichiarato di essere stato mal interpretato in quanto ben a conoscenza che tale materia è sottratta alla competenza delle regioni e spetta in via esclusiva al Governo.

Eppure quella di Fontana poteva ben essere una decisione dettata dall’attuale momento critico vissuta alla sua Regione. La Lombardia nel mese di marzo ha registrato un danno economico di portata biblica a causa dello stop delle attività produttive, il suo cuore pulsante.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Scontro Lombardia-Governo sulla ripartenza: c’è un passo indietro

Gestione dell’emergenza in Lombardia: l’analisi del noto scrittore

Ora che il virus sta allentando la sua morsa e la curva dei contagi sta leggermente calando, è giunto il tempo di tirare le somme, o quanto meno di iniziare a farlo. La prima riguarda la gestione degli anziani nelle Rsa e se ne sta occupando la magistratura. La seconda è un annoso quesito: perché la Lombardia è la regione con il maggior numero di contagi e decessi?

In merito, una prima analisi è giunta da due note firme de Il Corriere della Sera. In un resoconto condensato in 6 punti, hanno analizzato le criticità che avrebbero condotto la regione di Fontana e Gallera a raggiungere il drammatico bilancio. Un duro attacco, invece, ed un analisi globale sul territorio arriva dalla penna di Roberto Saviano. Il noto scrittore, in un intervento pubblicato su Le Monde e riproposto su La Repubblica, avrebbe rappresentato numerose criticità.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Gestione dell’emergenza in Lombardia: l’analisi del noto scrittore

Fase 2, la Chiesa vuole riaprire: ecco il piano proposto

La Chiesa vorrebbe iniziare a riaprire le porte delle Chiese. La Conferenza Episcopale italiana avrebbe già pronto sul tavolo un piano efficiente. Ad affermarlo il sottosegretario Ivan Maffeis. I fedeli vogliono tornare a vivere la fede: mancano infatti le cerimonie ed il momento di conforto spirituale.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Fase 2, la Chiesa vuole riaprire: ecco il piano proposto

Contagio da Coronavirus, i sintomi appaiono dopo un paio di giorni: lo studio

Stando ai risultati di una ricerca pubblicata dall’Università di Hong Kong, in Cina, i soggetti che contraggono il Coronavirus presentano alcune analogie. L’esame pone l’attenzione sulla fase pre-sintomatica. Sarebbe stato rilevato che prima del manifestarsi dei sintomi vi sarebbero due/tre giorni in cui i colpiti dal virus non mostrerebbero segnali. Con ciò aumentando le potenzialità di contagio.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Contagio da Coronavirus, i sintomi appaiono dopo un paio di giorni: lo studio

Sarebbe questo, dunque, uno dei motivi fondamentali per cui il virus si sarebbe diffuso.

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