Ci sono alcuni cibi che subiscono lunghe conservazioni. Evitare di riscaldarli se non consumati anzitempo: ecco quali sono e i rischi alla salute che comportano
Le pietanze che consumiamo abitualmente sulle nostre tavole rappresentano per lo più avanzi dei giorni precedenti. La cattiva abitudine di riscaldare alcuni tipi di cibi è sinonimo della vita frenetica che conduciamo. Gli impegni post-pranzo a volte si rivelano più importanti di mangiare in maniera sana: nulla di più sbagliato a riguardo. Ebbene programmare il pasto il giorno prima, sottoforma di un catalogo che ricopre i cibi da consumare per tutta la settimana. Il tempo di pensare cosa mangiare il giorno dopo rappresenta l’ultimo dei nostri pensieri ma dedicare qualche minuto alla programmazione culinaria può rivelarsi efficiente contro i rischi che può correre la nostra salute.
La corsa contro il tempo, dunque, è un nemico anche per il cibo che ingeriamo. Ebbene sapere che esistono alcune pietanze che se conservate per lungo tempo non vanno assolutamente riscaldate. Il modo migliore di rimetterle sulle nostre tavole è quello di conservarle in frigorifero o negli appositi spazi e preservarne la qualità.
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I principali pasti da non riscaldare se conservati nel tempo: ecco quali sono
Come abbiamo già accennato, il modo migliore per preservare la qualità degli alimenti e allo stesso tempo la nostra salute è quello di preparare cibi misurati per la nostra giornata.
Questo sistema ci aiuterà a capire in che modo comportarci per evitare che alcuni alimenti conservati, vengano riutilizzati e sottoposti al riscaldamento.
Le patate derivano da tuberi commestibili delle piante, utilizzate per scopi alimentari previa cottura nella stessa giornata. Il riutilizzo a lungo termine secondo un sistema di riscaldamento potrebbe sviluppare una sostanza tossica alla salute: il botulino. Per questo si consiglia la conservazione all’interno del frigorifero per evitare disturbi intestinali. La seconda volta vanno rimesse a tavola, associandole a insalate fredde stagionali.
Un altro consiglio è quello di consumare il pollo in maniera ben cotta. Gli avanzi di questo alimento potrebbero subire più facilmente il fenomeno del riscaldamento durante la seconda fase del consumo e fargli “bruciare” le proteine.
I funghi sono un altro pasto delicato, seriamente raccomandato nel consumo immediato nella fase post-cottura. Gli avanzi vanno mantenuti in frigo e cosumati “all’insalata” una seconda volta al fine di evitare particolari intossicazioni alimentari.
Spinaci, sedano e carote e altri alimenti vegetali ricchi di proteine, nascondono la produzione di tossine nella fase di riscaldamento, rendendoli potenzialmente cancerogeni.
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Infine sono da evitare nella fase di riscaldamento le uova, in quanto ricche di azoto. Se sottoposte ad alte temperature, esse si ossidano e diventano dannose per la nostra salute.