Secondo una ricerca condotta dall’Università di Hong Kong, i sintomi del Coronavirus si manifestano dopo averlo contratto da un altro paziente pre-sintomatico
Ogni giorno che passa il Coronavirus assume atteggiamenti sorprendenti agli occhi del mondo, ma soprattutto degli studiosi. I modelli di trasmissione del contagio sono stati oggetto di discussioni che il più delle volte non hanno avuto un filo logico e costante nella spiegazione. La mutazione continua del virus può condurre a sintomatologie diverse da paziente a paziente. Secondo i dettagli di una ricerca universitaria di Hong Kong, in Cina, le persone che contraggono il Coronavirus presentano alcune analogie. Un calcolo stimato dai ricercatori cinesi approfondisce il tema sulla trasmissione via aerea tramite particelle che favoriscono la diffusione del contagio.
Lo studio condotto dai ricercatori di Hong Kong, dunque, pone l’attenzione sulla fase pre-sintomatica, quando una persona viene risucchiata nel vortice del nemico. L’iniziale incosapevolezza di aver contratto il Coronavirus, mette nelle condizioni il paziente di diffonderlo in giro, senza ancora avvertire i primi sintomi. Dunque ci troviamo nella fase dei due o tre giorni che precedono l’avvertimento dei primi segnali. Una teoria ben approfondita dagli scienziati di Hong Kong che ha portato ad una conclusione pressocchè certa. La diffusione del Coronavirus su larga scala è dovuta nel 44% dei casi a questa spiegazione.
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Le persone pre-sintomatiche dunque svolgono un ruolo non marginale nella politica del contagio. Il loro livello di pericolosità è lievitato a tal punto da portare questa categoria di pazienti sullo stesso piano di una persona asintomatica che diffonde il Coronavirus. Le diagnosi effettuate sul Covid-19 mettono a confronto i dati del Ospedale di Guangzhou con un calcolo studiato in maniera approfondita dagli scienziati cinesi. 94 pazienti ricoverati presso il nosocomio cinese hanno avuto analogie con il campione di 77 preso in considerazione dai ricercatori per calcolare le tempistiche sull’insorgenza dei sintomi.
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Tale considerazione ha avuto conferma grazie alle informazioni fornite dai pazienti prima di entrare a contatto con il virus. Ma la conclusione del progetto attesta in maniera schiacciante che il periodo di incubazione del Coronavirus è di poco oltre i cinque giorni.
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