Il percorso musicale di Valerio Jovine inizia nel 1998, quando insieme al fratello Massimo “JRM” dei 99 Posse crea il progetto Jovine.
Nel 2000 esce il primo album, “Contagiato” e, dopo un tour con i Simple Mind, nel 2005 è la volta di “Ora“, distribuito da “Il Manifesto”. Durante lo stesso anno vede la luce anche “Senza Limiti“, disco che contiene brani come “O’ Reggae e’ Maradona” e “No time“. Nel 2008 esce “In viaggio“, che raccoglie i classici della band live, due cover e due inediti. Il 2010 vede l’uscita del lavoro “Il mondo è fuori”, i cui 13 brani hanno un’anima profondamente reggae e in cui Valerio Jovine si avvale della collaborazione di O’ Zulu’ dei 99 Posse, Speaker Cenzou, Cico, Jah Sazzah e Don Skal degli Aretuska e Cor Veleno. Seguono due tour di cui uno insieme a O’ Zulù, entra così a far parte dei 99 Posse come seconda voce nella nuova formazione della band napoletana, che dopo dieci anni di assenza, torna nella scena musicale. Il 2012 è l’anno di “Sei“. In questo album sono racchiusi brani come “Napulitan‘”, uno dei cavalli di battaglia degli Jovine, “La rivoluzione” e “Me’ so’ scetat’ e tre“, il cui videoclip è realizzato in collaborazione con i comici di “Made in Sud”.
Nel 2014 Valerio partecipa al talent “The Voice of Italy” di Rai 2 nel team di J-Ax. L’anno dopo collabora con il rapper alla canzone “Un altro viaggio“, inclusa nel disco “Il bello di esser brutti“. A marzo esce l’album “Parla più forte” e nell’estate del 2017 “In assenza di gravità“, ottavo lavoro musicale di Valerio, in cui ci sono brani come la bellissima ballata d’amore reggae “Doje parole” (incluso nella colonna sonora originale del film degli Arteteca “Finalmente Sposi”) e “Un giorno che non va“.
Dal 10 aprile è uscito l’ultimo singolo di Jovine, “L’effetto“, e da oggi su Youtube è possibile vedere il videoclip. Ho avuto il piacere e l’onore (sono una sua grandissima fan) di intervistare Valerio. Insieme abbiamo chiacchierato del suo nuovo lavoro musicale e dei suoi prossimi progetti artistici.
È appena uscito “L’Effetto”, il tuo nuovo singolo, com’è nato il brano, quando l’hai scritto e quando uscirà il video?
“Il brano è nato prima di questa tragedia e una notte, in questi giorni, preso dalla rabbia e dallo sconforto ho pensato di reagire facendo uscire una nuova Song. Ho rimesso in moto la macchina organizzativa di Jovine quindi con la produzione di Massimo D’Ambra, il mio socio da sempre Alessandro D’Aspide. Su Facebook ho chiesto chi aveva voglia di fare una copertina e poi ho trovato magicamente, tramite una delle tante dirette che ho fatto in questo periodo, un giovane regista. E così tra Napoli e Torino siamo riusciti anche a fare un video che appunto uscirà il 15 aprile”.
Durante la quarantena stai regalando molte dirette sui Social, ma ci saranno presto dei concerti live?
“Questa è una domanda difficile… In realtà già ne avevo in programma un bel po’ in giro per la Penisola per aprile, maggio, giugno ma almeno fino a giugno appunto, saranno annullate le date. Nel frattempo continuerò a fare lo stesso concerti sul web perché la musica è la mia vita e devo continuare a farla in un modo o in un altro. E poi spero che presto usciremo da questo incubo e finalmente potrò tornare a fare la mia musica in giro per l’Italia anche perché ho bisogno di cantare e di stare a contatto con la gente perché questa è la mia vita. Mi sono sempre reputato un cantante live, un performer e quindi far uscire canzoni è per andare a cantarle live. Fino a che non si uscirà di casa farò altri live sul web”.
Quando uscirà un nuovo disco?
“A marzo ero in piena produzione del mio nuovo album però in questo momento credo che, fino a quando non sapremo come si evolverà questa situazione, farò uscire un singolo alla volta così ci potrò lavorare con più tranquillità, calma e amore. Quindi uscirà una canzone alla volta e poi casomai saranno raccolte tutte in un nuovo album. Le idee non mancano e non mancheranno e anzi in questo periodo mi è venuta ancora più voglia di fare concerti e scrivere canzoni”.
A marzo, luglio, settembre del 2017 e a marzo 2018 hai partecipato rispettivamente ai video delle canzoni “Gente do Sud”, “Simm tutt Sioux”, “‘O gigante da muntagna” e “Jatevenne”: mi descrivi il progetto con i Terroni Uniti e perché non avete più cantato insieme dopo il 2017?
“Il progetto dei Terroni Uniti è stato incredibile, una bomba, un’esplosione di energia da parte di tutti poi mi vanto di essere stato, insieme a Ciccio Merolla e Massimo Jovine, l’autore del ritornello della prima canzone, ‘Gente do Sud’ e poi ho partecipato anche agli altri brani. Non è sempre semplice mantenere un progetto in piedi fatto di tanti musicisti, perché ognuno di noi ha il suo progetto e la sua musica. Non metto in dubbio che prima o poi ci sarà la possibilità di fare altro e anzi mio fratello Massimo, insieme a Ciccio Merolla che sono i promotori del progetto, tende sempre a fare nuove cose e tenere in piedi il progetto. Naturalmente, come in tutti ci sono dei modi di vedere e vivere differenti e quindi tenerci insieme non è facilissimo”.
C’è un tuo brano in particolare a cui sei più affezionato?
“La risposta più scontata è che le canzoni sono tutte figlie mie. È innegabile che ci sono poi alcune canzoni che mi hanno portato successo come ‘Napulitan” e ‘Me’ so’ scetat’ e tre’, però poi gli ultimi arrivati sono quelli a cui ci tieni particolarmente. Non dimenticherò mai l’importanza che ha avuto per me ‘L’effetto’e quindi lo metto assolutamente nella Top Five dei miei brani poi sicuramente anche ‘Sei’, ‘No woman’, ‘Autoritratto’, canzone che ho scritto per mia mamma”.
“Doje parole”, no? È la mia canzone preferita…
“Sì, perciò ti dicevo che è quasi impossibile rispondere a questa domanda. ‘Doje parole’ è la canzone che ho scritto per mia figlia è sicuramente anche lei sta nella Top Ten, ci sarà quindi una Top Ten e non una Top Five. Ma così come ‘No time’, ‘Tu chi sei’ (il primo brano che ho scritto con O’ Zulù). Ce ne sono tanti e poi per fortuna, sono stato sempre prolifico: ho scritto otto album e il nono sta nelle mie mani”.
Qual è il ricordo più bello della tua partecipazione nel 2014 a “The Voice of Italy”?
“‘The Voice’ per me è stata una cosa bellissima e uno spartiacque della mia vita. Ho partecipato a ‘The Voice’ proprio perché era appena nata mia figlia e avevo voglia di fare qualcosa di diverso, nuovo e andare in TV. Il ricordo più bello è stata proprio la prima puntata quando era in gioco la mia carriera. Per cui ‘Like a vergin’ è stato un altro passo indelebile della mia carriera”.
Qual è il sogno più grande di Valerio Jovine?
“Il sogno continua a essere lo stesso di sempre. Come dissi alla prima puntata di ‘The Voice’, il mio sogno è sempre stato di portare la mia musica al di là del mare ma non perché io voglia diventare il cantante che vuole stare al centro dell’attenzione ma perché sono convinto che gli ingredienti alla base della musica siano la sincerità, la voglia di esprimere qualcosa e di emozionarsi ed emozionare le persone e questo che un minimo ci sia già riuscito ma penso di voler emozionare quante più persone possibile. Questo è il mio sogno più grande. Naturalmente è anche quello di vedere crescere i miei figli nel migliore dei modi e vedere la felicità nei loro occhi, ogni giorno, fino a che potrò”.
Federica Massari
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