Quella attuale sarebbe la primavera più secca degli ultimi 60 anni: dopo l’inverno più caldo degli ultimi 30 anche la mezza stagione conquista un record tutto negativo.
Si sarebbe registrato un netto meno 60% di precipitazioni questa primavera rispetto agli anni passati. Un dato che fa conquistare alla mezza stagione un record tutto negativo: ossia quello di primavera più secca degli ultimi 60 anni. A condurre lo studio gli esperti di Expert-Meteo.it.
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L’assenza delle piogge si è avvertita, soprattutto nel settore primario che in questo 2020 è stato colpito anche da un altro nefasto fenomeno: un inverno troppo caldo rispetto la media che ha accelerato i processi di fioritura e germinazione. Tragico se si pensa che a causa di possibili gelate, dettate dalla frantumazione del vortice polare, i prodotti della terra potrebbero andare irrimediabilmente perduti.
A pendere, dunque, sulla testa degli agricoltori anche la siccità. Quella attuale è, infatti, anche la primavera più secca degli ultimi 60 anni a causa della scarsezza di precipitazioni. Un’assenza di piogge che da inizio anno ha fatto registrare un -60% rispetto alla media. Stando a quanto riferisce l’Ansa, quest’anno all’Italia sarebbe mancata una quantità d’acqua pari al volume del lago di Como.
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I dati sono emersi all’esito di uno studio effettuato da Meteo Expert. A commentarli uno dei meteorologi che vi ha preso parte, Simone Abelli. L’esperto, riporta la redazione dell’Ansa, ha riferito che le regioni più provate dal fenomeno sono quelle del Nord, specialmente in Piemonte. Ovviamente anche il Centro ed il Sud non sono andate esenti, ma la percentuale di diminuzione delle precipitazioni e di almeno 10/30 inferiore rispetto al settentrione. Ad essere venuti meno, prosegue Abelli stando a quanto riferisce la redazione dell’Ansa, ben 23,4 miliardi di metri cubi d’acqua.
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Città metropolitane come Torino hanno visto cadere solo 24 mm di acqua e tutti solo a marzo, “pari a un deficit di -85% nei primi tre mesi e mezzo del 2020“.
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