Intervistato ai microfoni di ‘Radio Cusano Tv Italia’, Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, ha parlato della fase 2 dell’emergenza virus
In questi giorni si parla molto di fase 2 per quanto riguarda l’emergenza Covid-19. Uno step successivo che nelle previsioni del Governo dovrebbe aver inizio il prossimo 4 maggio. Per cercare di fare chiarezza sulla questione è intervenuto il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. “Fase 2? Sulla data del 4 maggio sono molto ottimista. Credo che i contagi continueranno a diminuire nelle prossime settimane, ma il contagio zero non è possibile finché il virus circola“, ha dichiarato ai microfoni di ‘Radio Cusano Tv Italia‘.
Sui passi in avanti visibili dai dati. “I miglioramenti si vedono, anche se inizio a vedere nella lettura dei numeri un modo un po’ persecutorio perché i numeri vanno anche spiegati – ha proseguito -. Bisogna guardare il numero dei tamponi, guardare anche il positivo di oggi quando ha fatto il tampone“.
Ancora il viceministro. “Secondo me stiamo andando nella direzione giusta in Lombardia, ma anche nel resto d’Italia dove l’epidemia non si è diffusa in maniera così massiccia e le misure adottate hanno dato i loro risultati – ha sottolineato -. C’è stato un calo anche nel numero dei decessi, che è sempre alto ma ricordiamoci che aveva toccato mille al giorno. È chiaro che bisognerà riaprire, così come è chiaro che il virus non lo vinceremo finché non avremo un vaccino“.
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Mentre sul vaccino Sileri ha sottolineato. “Con il vaccino sconfiggeremo questo virus. Visti i danni che ha creato il virus – ha evidenziato – non ho dubbi sul fatto che un vaccino del genere debba essere obbligatorio. Una volta che saranno garantite efficacia e sicurezza del vaccino, dovremmo avere una copertura tale per non far più contagiare nessuno“.
Quindi il viceministro sui contagi. “Credo che continueranno a diminuire nelle prossime settimane, ma il contagio zero non è possibile finché il virus circola, possiamo portarlo vicino allo zero – ha spiegato -. La riapertura va programmata non immediata su tutto, ma scaglionata e con tutte le misure di sicurezza necessarie“.
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Infine Sileri. “Oggi il Coronavirus si cura meglio rispetto a quando è iniziata l’epidemia, perché si conosce meglio la malattia, ciò che viene fatto sul territorio è migliorato e anche la terapia è modulata sui pazienti precedenti. Siamo – conclude – in una situazione di gran lunga migliore rispetto a un mese fa“.
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