Un avvocato civilista di Prato è convinto che il numero dei morti per Coronavirus sia una realtà discostata da quella fornita dalla Protezione Civile Italiana
L’avvocato civilista Duccio Balestri esprime la propria opinione riguardo il dato certo sui decessi avvenuti per Coronavirus. Il Presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili prende le distanze dagli aggiornamenti costanti forniti dalla Protezione Civile. Il Coronavirus è un’infezione come quelle che ci hanno preceduto nella storia. Il dato fornito da Borrelli non è conforme alla realtà in quanto la maggior parte dei pazienti che hanno perso la vita a causa del virus avevano registrato patologie pregresse. Se consideriamo coloro che hanno contratto la malattia da che risultavano persone sane, “arriveremmo al punto di dichiarare un dato pressocchè errato” alla popolazione. Secondo l’analisi dell’avvocato Balestri, ebbene precisare che si tratta di un intervento ai fini giurisprudenziali sull’argomento.
Il dato totale di 716 morti effettivi, gridato dall’avvocato è una statistica fine a se stessa. Mancano i riscontri con il resto dei membri della Camera Civile a cui appartiene. Ma si tratta di discorsi enunciati in buona fede, nonostante il mancato confronto con gli altri colleghi a causa del decreto del Presidente Conte.
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L’avvocato Balestri contro le direttive di Conte: l’analisi della mortalità in Italia
La presa di posizione sulla politica adottata dal M5S è stato argomento di discussione e disapprovazione per l’avvocato Balestri. L’uomo ha ritenuto illegittimo e incostituzionale l’ultimo D.P.C.M. emanato da Conte il 10 Aprile. Secondo una considerazione personale, come gli altri virus sono spariti autonomamente dalla circolazione, così il Coronavirus avrà il suo tempo prima di spegnersi. Sulla base di queste note, non vi è motivo alcuno di “abbassare le serrande” in Italia, mettendo in difficoltà i settori della produzione e il lavoro in generale.
Alla base di questa spiegazione, l’avvocato Balestri argomenta alcuni dati Istat che si verificano puntualmente ogni anno, certificando circa l’1% del tasso di mortalità del Paese. Infatti se andiamo ad ammortizzare e decrementare il numero elevato di decessi, erroneamente accertati per mano del Coronavirus, “si viaggia sulla stessa onda degli anni precedenti” – puntualizza l’avvocato. Stando ai dati della Protezione Civile, vi sarebbero oltre ventimila morti ma con un’età media di 78 anni. Tra questi più del 60% affetti da patologie pregresse. Solo il 3% riguarderebbe i soggetti sani, rimasti in seguito vittime del Coronavirus.
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Nel primo trimestre del 2020 il numero totale dei decessi sarebbe in linea se non minore rispetto all’anno precedente. Nel 2019 a fronte di una popolazione di 60 milioni di individui, le morti hanno raggiunto quota 647.000. Dunque meno di 55mila decessi ogni mese: un riscontro ancora troppo lontano dagli attuali dati dell’anno solare.