Emettiamo goccioline di saliva che possono causare il contagio anche solo parlando. Un team di ricerca ha evidenziato con un laser le particelle nell’aria mentre parliamo.
Un team di ricercatori americano del National Institutes of Health ha dimostrato come micro-particelle di saliva escono dalla nostra bocca quando diciamo qualcosa. Il video allegato dimostra, al buio, queste goccioline: i ricercatori hanno usato un laser di colore verde da 532 nm. Durante la prima fase, senza mascherina, l’operatore del video invita il collega a ripetere l’espressione ‘Stay healty’ che tradotto è ‘rimani in buona salute’. Si vede chiaramente nel video dell’esperimento come il laser evidenzi tantissimi puntini verdi: sono le micro-particelle di saliva che escono, involontariamente, quando parliamo e che possono essere determinanti per il contagio e la diffusione del Coronavirus. L’esperimento è alla seconda fase, quella con un panno umido come protezione intorno alla bocca. Come prima, uno dei due ricercatori ripete l’espressione ‘Stay healty’ per tre volte ma stavolta il laser verde non evidenzia niente: tutte le goccioline di saliva sono state trattenute dalla protezione senza avere la possibilità di diffondersi nell’aria.
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La mascherina ci salva dal contagio del virus
La mascherina ci salva dal contrarre il Coronavirus. Non deve essere necessariamente una mascherina chirurgica, basta indossarne anche una semplice in tessuto per evitare la diffusione del virus. “Abbiamo scoperto – ha detto uno dei ricercatori dell’esperimento, pubblicato sulla rivista specializzata New England Journal of Medicine – che quando la persona ha detto ‘rimanere in buona salute’, sono state generate numerose goccioline che vanno da 20 a 500 micron”. Gli studiosi hanno voluto dimostrare che per l’emissione di queste particelle di saliva non sono necessari colpi di tosse o starnuti, basta solo parlare. Gli aerosol e le goccioline prodotte quando parliamo sono di grande interesse per comprendere i meccanismi responsabili della diffusione di Covid-19.
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“Parlando – si legge nella ricerca – si producono goccioline di fluido orale di dimensioni diverse e queste goccioline possono ospitare particelle di virus infettivi. Mentre grandi goccioline cadono molto rapidamente a terra, piccole goccioline possono disidratarsi e indugiare come dei nuclei nell’aria, dove si comportano come un aerosol e quindi espandere l’estensione spaziale delle particelle infettive emesse”.