Sta per iniziare la fase 2 e crescono le preoccupazioni. Guerra, vicedirettore dell’Oms: “Saranno inevitabili nuovi focolai”
L‘Italia si appresta ad iniziare la fase 2, ormai sempre più vicina. Il 3 maggio è alle porte e gli italiani fremono. Bisognerà fare attenzione però alle riaperture e ai pericoli possibili. “Saranno inevitabili nuovi focolai anche dopo la riapertura e questi dovranno essere individuati in tempi molto rapidi” afferma Ranieri Guerra, vicedirettore dell’Oms e membro del comitato tecnico scientifico, lo spiega durante un intervento a RaiNews24. “Serve rafforzare il controllo del territorio con controlli e tamponi a domicilio“, ha aggiunto.
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Fase 2, si lavora per il nuovo piano
Per la fase 2, Guerra ha spiegato che c’è stata una valutazione del rischio molto approfondito. Un’intensa discussione fra la commissione per la riapertura e comitato tecnico scientifico per capire quali siano le implicazioni per mettere in sicurezza i lavoratori, compreso nel momento della mobilita in modo da tornare ad una struttura produttiva efficace il prima possibile. Gli esperti sono a lavoro per un nuovo piano di emergenza e tra le ipotesi emerge quella di dividere l’Italia in tre macro aree (nord, centro, sud) ma all’interno di queste i comportamenti e la circolazione non saranno omogenei, dato che dipenderanno dall’indice di contagio R0. Le prime attività a riaprire saranno mobilifici, automotive e i cantieri edili. Si pensa ad un’apertura intorno al 27 aprile sempre con le accortezze dei dispositivi e file.
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Ancora nulla di certo. Probabilmente il 4 maggio potranno riaprire anche i bar e ristoranti, ovviamente con le dovute misure di sicurezza e gli stabilimenti balneari potranno iniziare a pensare all’estate 2020.