A proposito dell’improvvisa scomparsa dello scrittore cileno Luis Sepúlveda a causa del Coronavirus, abbiamo avuto il piacere di intervistare Diego Guida, editore napoletano proprietario della storica casa editrice Guida, nota a livello nazionale.
Ieri è scomparso Luis Sepúlveda, che prossimamente avrebbe dovuto partecipare al ‘Napoli Città Libro – Salone del Libro e dell’Editoria’.
“Sì, finalmente avevamo avuto il suo ok, sarebbe venuto a Napoli con la moglie. Avevamo trovato il ristorante dove portarlo a mangiare e concordato la gita che gli volevamo fargli fare. Luis Sepúlveda avrebbe tenuto la Lectio Magistralis durante la conferenza stampa che avevamo previsto per il 23 marzo a Palazzo Zevallos a via Toledo a Napoli. Quindi avremmo presentato la 4 giorni napoletana con la sua presenza, di cui avrebbe fatto il padrino. Era previsto un intervento lungo di quasi un’ora. Sarebbe venuto con la moglie e avremmo tenuto per la stampa questa conferenza. L’evento sarebbe dovuto svolgersi a inizio aprile e poi è stato spostato dall’8 all’11 ottobre. Luis Sepúlveda è stato contagiato qualche giorno prima della conferenza stampa. È stato il primo contagiato illustre insieme alla moglie tra i personaggi spagnoli perché lui viveva a Madrid. Avevamo un’affinità di intenti e ideologie perché lottava a favore dei poveri, del Sud del mondo. Speriamo di poter ospitare la moglie con il documento che aveva preparato lui per la conferenza stampa. Sarebbe un omaggio, un tributo a un grande autore”.
Conoscevi personalmente Luis Sepúlveda?
“Sì, c’eravamo già incontrati in altri eventi perché veniva spesso in Italia: a Venezia aveva tenuto una grande conversazione in una scuola di librai alla Fondazione Cini, organizzata dalla Fondazione Mauri, durante una settimana di formazione per i librai. Luis Sepúlveda venne alla 30 esima edizione per raccontare l’importanza della lettura. Siccome sono presidente nazionale dell’Aie (Associazione italiana editori) ebbi la possibilità di incontrarlo e conoscerlo di persona. È tradotto in Italia da Guanda, casa editrice del Gruppo Mauri e tramite i suoi uffici riuscii ad avvicinarlo. Era innamorato di Napoli e della costiera amalfitana. Quest’anno non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di tornare nei luoghi da lui amati. Tra l’altro c’è un napoletano, Lino D’Angiò, che avrebbe portato sugli schermi un film. Stavamo cercando di combinare un’azione per farli incontrare ma quest’emergenza ha bloccato tutto”.
Cosa ne pensi che tra le prime attività a riaprire dopo l’emergenza sanitaria siano le librerie?
“In quest’ultimo decreto è stato consentito alle librerie di essere aperte ma in realtà le Regioni di Lombardia, Campania e Piemonte hanno comunque bloccato la riapertura fino al 4 maggio. Siamo con un comparto bloccato da 45 giorni. Hanno sospeso anche le attività tutti i distributori in Italia, si vende solo attraverso Internet ma i numeri sono irrisori. Siamo a meno 80% nelle vendite rispetto all’anno scorso”.
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Rappresenti la terza generazione di una famiglia di editori.
“Quest’anno festeggiamo i 100 anni di attività, facciamo il Centenario e infatti stiamo preparando due volumi che possano raccontare la nostra storia dal 1920 a oggi, comprendendo le attività culturali della città con quelle del marchio Guida. Uno dei due libri ha una grosso corredo fotografico con tutti i grandi ospiti che abbiamo avuto nei nostri locali a Napoli, qualche testimonianza di amici, intellettuali che hanno frequentato i nostri spazi da Port’Alba fino a via Bisignano e il secondo volume è un po’ più scientifico che possa raccontare i numeri dei libri in catalogo, la distribuzione, la promozione sul territorio nazionale della nostra produzione che ha in catalogo cisme come Umberto Eco, Andrea Camilleri, Erri De Luca, Maurizio De Giovanni, Diego De Silva, Franco Ferrarotti, Giuseppe Galasso e molti altri personaggi di alta taratura. Se riusciamo a organizzare un evento prima dell’estate sarebbe l’ideale ma penso che lo faremo in autunno anche per dare un messaggio di speranza e ripresa che è importante”.
Federica Massari
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