Secondo gli esperti le persone si stanno abituando alla routine della quarantena. Ma di notte il sonno è agitato e gli incubi sono sotto il cuscino
Abitudine cambiate all’improvviso, fase 2 in arrivo, quarantena, no alla normalità. Queste sono le parole che rimbombano nella nostra testa da un mese e mezzo a questa parte. Se durante il giorno le persone cercano di essere il più possibile razionali, durante la notte l’incubo è sotto il cuscino e il sogno è sempre più agitato. “E’ del tutto naturale – ripetono gli esperti – che il periodo che stiamo vivendo, con l’emergenza Covid19 in corso, incida e si ripercuota anche sulla nostra attività onirica“. C’è chi, prima della pandemia non ricordava molto i suoi sogni e in questi giorni di isolamento invece ha immagini nitide, chi al contrario li ricordava prima e ora ha il vuoto.
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Sonno agitato, il perché secondo uno studio
Diversi team di ricerca stanno indagando le specifiche conseguenze sul sonno e sul ritmo sonno-veglia nelle condizioni di auto-isolamento in cui vive una buona parte della popolazione italiana in queste settimane. Ciò che è risultato dai primi dati, è che questa pandemia sta influenzando il modo in cui sogniamo e, in particolare, sta provocando sogni strani o disturbanti causati dallo stress emotivo a cui siamo sottoposti quotidianamente. Le persone più vicine agli operatori sanitari, persone che vivono in zone focolaio e persone con familiari contagiati o malati, hanno ancora più probabilità di sperimentare sogni di questo genere.
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“I sogni bizzarri e carichi di simbolismo che le persone stanno facendo – spiega Patrick McNamara, professore associato di neurologia alla Boston University School of Medicine – consentono di superare il grande stress psicologico e l’ansia che questo momento sta provocando in gran quantità”.