Il professore e virologo dell’Università di Milano spiega i possibili rischi di contagio che potrebbero verificarsi questa estate al mare. Se l’acqua di per sé non è contagiosa si creano tante altre situazioni che rendono difficili e pericolosa la situazione in spiaggia
La fine del lockdown è vicina e la stagione calda è alle porte. In questi giorni in cui ancora l’emergenza sanitaria non è passata si pensa al mare e alle vacanze. Molti si chiedono se in estate si potrà andare almeno al mare. Gli studiosi sono perplessi e alcuni del tutto contrati.
In alcune zone del Paese, come in Calabria, è stato concesso agli imprenditori del settore di ricominciare i lavori di manutenzione degli stabilimenti balneari. Il progetto con i box di plexiglass ha fatto tanto discutere e nel mentre dal Governo si studiano delle misure alternative.
Ma andare al mare sarà davvero sicuro? Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi e presidente Anpas, ha spiegato quali potrebbero essere i rischi di contagio in spiaggia, anche facendo un semplice bagno.
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Il professor Pregliasco ha spiegato come fare il bagno non sarà pericoloso in quanto in acqua il virus tende a disperdersi: “Nell’acqua c’è una diluizione pazzesca – ha precisato a Leggo.it – la quota di goccioline va quindi a disperdersi”.
Nessun problema di contagio dunque per chi non vuole rinunciare al mare questa estate? Nient’affatto, il vero problema è un altro per il professore. Quello del distanziamento sociale che soprattutto nelle spiagge libere non sarà facile da tenere e soprattutto controllare. Bisognerebbe, infatti, secondo l’esperto aumentare i controlli.
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Ma oltre queste difficoltà se ne aggiunge un’altra, quella della pericolosità del bagnasciuga. È “uno spazio libero dove chiunque può passare” ha precisato Pregliasco senza nascondere poi le difficoltà che potrebbero crearsi in acqua in caso di richiesta di soccorso.
“Il rischio di contatto e, contagio, permane. Non possiamo tuffarci con la mascherina, è evidente – ha concluso – servono protocolli simili a quelli che stiamo attuando su tutte le ambulanze anche per chi opera per soccorrere i bagnanti”.
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