La ministra dell’interno ha annunciato che chiederà al governo di tornare a celebrare i funerali perché “non è umanamente sopportabile” impedire le esequie
“Si torni a celebrare i funerali” questo il monito della ministra dell’interno Luciana Lamorgese lanciato in una intervista ad Avvenire. Ha annunciato attraverso le colonne del giornale che in questi giorni chiederà al governo di ripensare alla possibilità del ritorno alle celebrazioni delle esequie.
“Non è umanamente sopportabile impedire le celebrazioni dei funerali” ha chiosato. E nello stesso tempo ha ammesso che il governo sta lavorando per lanciare delle nuove misure che consentiranno “il più ampio esercizio della libertà di culto”.
Proprio il tema della libertà di culto, qualsiasi esso sia, non solo cattolico, è stato fin da subito all’attenzione della ministra. Lo ha ammesso la Lamorgese proprio al quotidiano della Conferenza episcopale italiana spiegando che fin dall’insorgere dell’emergenza sanitaria quello dello svolgimento dei funerali è stata una questione di sua attenzione.
Funerali, Lamorgese propone al governo un passo concreto
“I continui e proficui contatti con la Conferenza episcopale italiana ci hanno permesso di tracciare le prime indicazioni per lo svolgimento in sicurezza delle funzioni religiose” ha spiegato la ministra Lamorgese.
In questo primo periodo non è stata consentita la presenza dei fedeli ma presto le cose potrebbero cambiare. “In un quadro sanitario in parziale miglioramento, sono allo studio del governo nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto”.
Alla domanda se cadrà il divieto di celebrare i funerali la Lamorgese ha spiegato come non è più possibile chiedere alle famiglie colpite dal lutto di non celebrare le esequie dei propri cari. “Proporrò al governo, in vista della fase di graduale riapertura, di compiere un passo concreto” ha annunciato la titolare del Viminale.
Di certo non sarà tutto come prima anche per i funerali ma la ministra auspica almeno la presenza degli stretti congiunti. Il tutto seguendo sempre le modalità che l’Autorità Ecclesiastica riterrà opportuno “applicare – ha concluso – nel rispetto delle misure di distanziamento fisico dei partecipanti”.