L’allentamento delle misure restrittive e del lockdown potrebbe provocare un incremento delle vittime e uno strascico del virus anche durante il prossimo anno.
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L’allentamento delle misure di distanziamento sociale e il lockdown adottati in Italia e l’apertura della fase 2 potrebbe far salire il numero delle morti fino a 70 mila persone entro il primo anno di epidemia e cioè a febbraio 2021, con un ulteriore strascico anche per il 2021. In vista della fine del lockdown e dell’avvio della fase due, lo studio dell’Università di Trento appena pubblicato su ‘Nature Medicine’ è una vera e propria doccia fredda, che però, ha spiegato all’’AGI’, Giulia Giordano, la ricercatrice che ha coordinato la ricerca, può essere attenuata “a patto di una campagna a tappeto di tipo diagnostico (tamponi e test sierologici) in grado di individuare tempestivamente l’insorgenza di ogni nuovo focolaio”. Questo modello tiene conto di 8 fasi di infezione e differenzia le persone diagnosticate da quelle non diagnosticate e potrebbe dare ai responsabili politici nel nostro Paese e in altre nazioni uno strumento con cui valutare le conseguenze di possibili strategie, tra cui il blocco, il distanziamento sociale, i test e il tracciamento dei contatti.
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Il lockdown e l’allontanamento sociale sono necessari
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Lo studio mostra che le misure di allontanamento sociale e lockdown adottate sono necessarie e dovrebbero essere applicate nella fase iniziale. Le misure di blocco possono essere alleviate in sicurezza solo con test diffusi e tracciabilità dei contatti.
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La fine della pandemia globale del Covid-19 richiede l’implementazione di strategie multiple a livello di popolazione ma l’efficacia di queste strategie e la loro capacità di “appiattire la curva” rimangono incerte.