Con la fine del lockdown le attività produttive riprenderanno a funzionare. Per piscine e palestre, considerate ad alto rischio di contagio, non c’è ancora una data sicura. Si ipotizza la ripartenza a settembre
Il prossimo 4 maggio l’Italia tornerà a respirare. Con la fine del lockdown le misure restrittive si allenteranno per i cittadini e le attività produttive rimetteranno in moto i motori. Non tutte però. Come più svolte spiegato da Conte ed i suoi le prime a ripartire saranno quelle a più basso rischio di contagio. Il quadro di quello che sarà ancora non è chiarissimo ma nel fine settimana, come annunciato dal premier, dovremmo venire a conoscenza del piano per la ripartenza.
Il piano programmato per la fase 2 è al tavolo del Governo che sta effettuando le ultime limature in base alle linee guida ricevute dalla task force guidata da Colao. Nella pianificazione delle riaperture rientrano anche piscine e palestre considerate però luoghi ad alto rischio. Non c’è ancora la data ma di certo resteranno chiuse ancora per un po’.
C’è chi ipotizza una riapertura nella prossima stagione, a settembre. Questo permetterebbe alle strutture di ripartire al meglio effettuando la sanificazione di luoghi e attrezzi e nuovi interventi per lo svolgimento delle attività con il distanziamento sociale. Altri invece parlano dell’8 giugno, data che però sembra davvero troppo vicina.
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Ancora è tutto da comunicare sulle tempistiche della fase 2 ma per piscine e palestre non si palesa uno scenario facile. Per loro la riapertura non è immediata e gli oltre 20 milioni di sportivi che ci sono in Italia dovranno aspettare e accontentarsi di attività all’aria aperta o ancora in casa.
Piscine e palestre infatti sono luoghi ad alto rischio in quanto è facile creare degli assembramenti cosa che per i prossimi mesi sarà assolutamente da evitare per escludere ancora contagi da Covid-19.
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In questi luoghi, infatti, come per altri del resto, si dovranno attuare misure di massima sicurezza con ingressi scaglionati evitando attività e lezioni di gruppo. I locali dovranno essere spesso igienizzati e puliti costantemente. Tutti, infine, durante le attività dovranno indossare mascherine e guanti monouso.
In vista dell’estate si è ipotizzato di poter riaprire le piscine all’aperto. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato a Fanpage.it, che “l’acqua di norma è clorata, e quindi se lo è uccide tutto, anche i virus”.
Il vero problema per Pregliasco però è l’ambiente caldo-umido degli spogliatoi “che facilitano il mantenimento in aria dell’aerosol. E anche le zone umide dello “sputazzo” vicino al bordo della vasca e simili. Ovviamente devono essere in qualche modo ben gestite”.
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