Lo studio francese sul ruolo protettivo della nicotina fa discutere, per l’ISS i danni provocati dal fumo sono una certezza
Ipotesi su ipotesi. Si moltiplicano gli studi. Ed oggi dalla Francia arriva una novità: la nicotina protegge dal Covid-19. Ma qual è la verità? Chi fuma è più protetto o al contrario più esposto? “Rabbrividisco all’idea che si possa suggerire che la nicotina ha un ruolo protettivo”, dichiara Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità – Bisogna ricordare che quando parliamo di sigarette non si tratta solo di nicotina che è la sostanza che crea dipendenza, ma di oltre 40mila sostanze cancerogene. In Italia abbiamo 75mila morti all’anno – continua – per danni da tabacco e quindi quello che arriva dalla Francia – sottolinea – è un messaggio pericoloso e fuorviante sia per i fumatori sia per chi in questa difficile fase di isolamento sociale è più fragile e potrebbe essere indotto ad iniziare proprio adesso”.
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Lo studio francese sul fumo
L’ipotesi avanzata da uno studio osservazionale francese è che fissandosi sul recettore cellulare utilizzato anche dal Coronavirus la nicotina gli impedisca o lo trattenga dal fissarsi, bloccando così la sua penetrazione nelle cellule e la propagazione in tutto l’organismo. Basandosi sull’osservazione di alcuni pazienti dell‘ospedale parigino di La Pitié-Salpetrière, ora è stata lanciata una sperimentazione con l’applicazione di cerotti alla nicotina con dosaggi diversi per verificare se proteggono il personale medico-sanitario e se possono diminuire la sintomatologia dei pazienti ricoverati.
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L’ipotesi francese sorprende e fa discutere
Lo studio francese fa molto discutere, soprattutto perché l’organo che colpisce il tabacco è il polmone, lo stesso attaccato dal coronavirus. In Cina, The New England Journal of Medicine a febbraio 2020 ha pubblicato uno studio che riporta che su 1099 casi confermati di Covid-19, il 12,4% dei fumatori ha richiesto terapia intensiva o la ventilazione meccanica mentre per i non fumatori è stato necessario nel 4,7% dei casi.