Un’infermiera di 33 anni, Danielle Dicenso, è morta negli Stati Uniti dopo essersi isolata in casa pensando di essere stata colpita dal Covid-19. Il marito accusa l’ospedale dove la donna prestava servizio.
Il coronavirus continua a mietere vittime in tutto il mondo. Ad oggi, la nazione più colpita sono gli Stati Uniti dove si sono registrati poco meno di 50mila decessi. Tra queste vittime ci sono anche infermieri e medici che ogni giorno, da quando è iniziata l’emergenza, combattono in prima linea quello che è stato definito come il “killer silenzioso“. Nei giorni scorsi, il 9 aprile, un’infermiera americana di soli 33 anni è stata ritrovata senza vita dal marito, dopo essersi messa in autoisolamento avendo manifestato sintomi febbrili. A raccontare quanto accaduto è stato lo stesso marito della donna, il quale, in un’intervista all’emittente statunitense Local10, ha sostenuto che l’ospedale dove la moglie lavorava non le avesse fornito una mascherina per proteggersi.
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Si aggrava il bilancio delle vittime a causa dell’epidemia da Covid-19 negli Stati Uniti, ad oggi salito a 49.963. Tra le persone che hanno perso la vita a causa del virus, come accade in tutto il mondo, ci sono diversi operatori sanitari che stanno combattendo in prima linea con estremo sacrificio. Lo scorso 9 aprile, un infermiera di 33 anni, Danielle Dicenso è stata ritrovata senza vita nella sua abitazione, dove si era messa in autoisolamento. Decisione presa dopo aver accusato sintomi tipici del Covid-19. La 33enne, madre di un bambino di soli 4 anni, aveva lavorato fino a due settimane prima presso il reparto di terapia intensiva al Palmetto General Hospital di Hialeah, in Florida. A ritrovare Danielle senza vita è stato il marito, David, che ha raccontato quanto accaduto ai microfoni dell’emittente Local10. Stando a quanto affermato dall’uomo, la giovane infermiera dopo aver manifestato febbre e tosse, si era sottoposta ad un tampone, ma i risultati sarebbero stati “inconcludenti“. Le condizioni di Danielle sono peggiorate sino al decesso lo scorso 9 aprile.
David a Local10 ha denunciato che l’ospedale presso cui lavorava la moglie non le avrebbe fornito mascherine per proteggersi dal virus. Lo stesso nosocomio ha immediatamente risposto alle accuse sostenendo che a tutti gli infermieri vengono forniti adeguati dispositivi di protezione individuale in conformità con le linee guida dei Centers for Disease Control (Cdc). Agli operatori sanitari, inoltre, secondo quanto riferito dal Palmetto General Hospital, viene anche misurata la temperatura corporea all’arrivo in ospedale.
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Adesso la famiglia di Danielle attende i risultati dell’esame sul cadavere della giovane infermiera per capire se fosse stata colpita dal virus. Il marito della 33enne ha lanciato una raccolta fondi su Gofundme per sostenere le spese del funerale e raccogliere un fondo per gli studi del bambino.
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