In alcune zone d’Italia le nutrie sono il doppio della popolazione e hanno creato grossi danni alle colture e ai corsi d’acqua.
A causa del lockdown le nutrie stanno invadendo lo Stivale, proliferando a ritmi altissimi che in molti casi, come quello della Provincia di Ferrara, la popolazione di questi roditori acquatici ha raggiunto il doppio di quella umana, creando gravi danni alle colture, ai corsi d’acqua e pericoli alla circolazione stradale. A lanciare l’allarme è stata l’Anbi, Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue. Il presidente del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, Franco Dalle Vacche ha dichiarato: “Nel ferrarese è sempre più emergenza nutrie. Bisogna agire prima che i danni alle colture e il rischio idrogeologico aumentino, per non parlare degli incidenti gravi, avvenuti ad agricoltori e automobilisti”. Nel comprensorio di Ferrara si possono stimare circa 500 mila nutrie, quasi il doppio dei cittadini dell’intera provincia. Le nutrie furono importate per produrre pellicce. Sono molto prolifiche e si cibano di vegetali, provocando ingenti i danni al mondo agricolo.
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Le tane delle nutrie causano l’innalzamento del rischio idraulico
È molto più preoccupante l’innalzamento del rischio idraulico, che incombe su tutta la comunità per il pericolo di crollo degli argini, causato dalla presenza delle tane. Quindi è indispensabile che non venga pregiudicata la sicurezza delle centinaia di migliaia di chilometri di alvei, che innervano idraulicamente l’Italia.
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Perciò l’Anbi chiede che anche in questa emergenza sanitaria, non si abbassi la guardia sul contenimento di questi animali, il cui numero è cresciuto esponenzialmente per le condizioni favorevoli di un inverno mite.