Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, Giuseppe Remuzzi ha espresso il proprio parere circa la teoria del Premio Nobel Luic Montagnier: il coronavirus non è stato creato in laboratorio.
Le teorie circa una possibile creazione del Covid-19 in laboratorio, ormai, si sprecano. Da Oltre Oceano giunge l’indiscrezione che gli 007 di Donald Trump sarebbero a lavoro per cercare di far luce su quanto accaduto in un laboratorio di Wuhan. In Italia, notorio è divenuto il video di una puntata del 2015 della trasmissione Leonardo dal quale in molti hanno carpito una verità distorta.
La lista è davvero molto lunga. Ma a queste se ne aggiunge una che, diversamente dalle altre, proviene da una fonte autorevolissima. Si parla del Premio Nobel Luic Montagnier. Il luminare della scienza che scoprì l’Hiv, sosterrebbe che il Covid-19 sarebbe frutto di una manipolazione.
A smontare la sua ipotesi l’intera comunità scientifica ed in particolar modo un’eccellenza italiana: Giuseppe Remuzzi. Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri ha spiegato perché la tesi di Montagnier non può essere condivisa.
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Giuseppe Remuzzi contro Luic Montagnier: il coronavirus non è nato in laboratorio
Per Luic Montagnier, come più volte da lui stesso sostenuto in diverse occasioni, ci sarebbe stata una manipolazione sul virus. Il Premio Nobel avrebbe affermato che il virus proverrebbe sì in parte dai pipistrelli, ma a questa vi sarebbe stata un’aggiunta di una sequenza dell’Hiv. I responsabili, secondo il luminare di 87 anni, sarebbero dei professionisti i quali nel tentativo di giungere ad un vaccino contro l’Aids avrebbero perso le redini del proprio studio permettendo una diffusione del Covid-19. In sostanza si tratterebbe di una ricerca degenerata.
Una teoria, quella di Montagnier, immediatamente attaccata dalla comunità scientifica. Le motivazioni innumerevoli; tra queste il fatto che le sequenze di cui parla il professore sarebbe irrisoria e che sarebbe presente in molti altri virus. Alla già lunga lista di scettici e per nulla convinti esperti circa la teoria di Montagnier si aggiunge Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.
Il professore è diretto: il virus non è nato in laboratorio ed a volte anche i Premi Nobel possono sbagliare se le loro affermazioni non affondano le radici in basi solide.
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Per sostenere ciò il direttore del Mario Negri ha analizzato gli studi consultati dal Nobel, ritenendo quei dati del tutto inattendibili.