La Protezione civile, nella giornata di oggi domenica 26 aprile ha diramato il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
Nel bollettino diffuso dal Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito del monitoraggio della diffusione del coronavirus sul territorio, il totale delle persone contagiate è ad oggi di 197.675 con un incremento rispetto a ieri di 2.324. nuovi casi. I soggetti attualmente positivi sono, invece, di 106.103, 256 in più rispetto a ieri. Purtroppo sale anche il bilancio delle vittime, ad oggi 26.644, con un incremento di 260 decessi nelle sole ultime 24 ore. I pazienti guariti sono in totale 64.928, 1.808 in più rispetto a ieri.
Stando ai dati comunicati ieri dal Dipartimento della Protezione Civile, il totale delle persone contagiate era salito a 195.351. Il numero totale dei positivi era di 105.847 unità. Cresciuto, invece, il numero dei deceduti saliti a 26.384. I pazienti guariti erano, invece, in totale 63.120.
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Nella giornata di venerdì il totale delle persone contagiate era salito a 192.994. Il numero totale di positivi era di 106.527. Cresciuto il numero dei deceduti, il cui bilancio complessivo era salito a 25.969. I pazienti guariti invece erano 60.498.
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In attesa dell’ufficialità, sono numerose le indiscrezioni che riguarderebbero il contenuto di quello che sarà il Dpcm e soprattutto delle sue misure. In particolare, dal 4 maggio con molta probabilità, riporta Il Corriere della Sera, dovrebbero riprendere le celebrazioni dei riti funebri.
Già nota la possibilità di poter incontrare i propri familiari o qualche amico, pur mantenendo la distanza di sicurezza ed indossando le mascherine. Dapprima saranno consentiti solo gli spostamenti all’interno della propria Regione, poi in base all’andamento della curva dei contagi non è escluso che si possa uscire dai confini nelle due settimane successive. Stando a quanto riferisce Il Corriere della Sera, invece, ancora incerta la questione degli over 60: ad ora si apprende che a questi ultimi potrebbe essere richiesto il rispetto di un distanziamento sociale doppio, rispetto al resto della popolazione Mascherine gratis, probabilmente, per chi già non paga il ticket.
Dal 4 maggio anche i parchi pubblici dovrebbero venire riaperti, come anche i cantieri ed i negozi di abbigliamento ad esempio, che non sono considerati come di prima necessità.
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Si avvicina il 4 maggio, data che dovrebbe sancire la fine delle misure di contenimento e l’inizio della tanto attesa “Fase 2“. Questa fase dovrebbe traghettare l’intera popolazione verso il ritorno alla normalità dopo il lockdown totale, attraverso la riapertura di diverse attività e probabilmente di luoghi pubblici, anche se ad ora nulla è stato stabilito. In attesa del nuovo decreto un cittadino si è posto un quesito in merito ad una circostanza che in queste settimane ha fatto discutere: ossia se si possa fare il bagno qualora si abiti in prossimità del mare o di un lago. La domanda e la relativa risposta sono state inserite nella sezione del sito del Governo “Domande Frequenti” sul Decreto Io Resto a Casa, aggiornata ieri.
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Accanto al progetto sulla Fase 2 si accosta anche quello di un’eventuale manovra che dovrebbe essere applicata nel caso in cui, sul territorio, si dovessero riaccendere dei focolai da Covid-19. Un’ipotesi non così remota, considerato che purtroppo vero è che i contagi sono diminuiti, ma non azzerati del tutto. Il Sars-Covid-2 ancora serpeggia tra la popolazione.
Stando a quanto riporta la redazione dell’Ansa, sarebbe stato questo il tema caldo della riunione tra Giuseppe Conte e la delegazione dei Ministri. D’intesa con la task force coordinata da Vincenzo Colao, si starebbe valutando un meccanismo che consenta repentinamente di bloccare i contagi e gestire una nuova ondata di casi che potrebbero verificarsi nel corso della Fase 2.
Il Governo è chiamato, dunque, a stilare un piano che, stando a quanto riporta l’Ansa, potrebbe aver visto già una possibile modalità di attuazione. Consegnare alle Regioni la capacità decisionale valutando i singoli casi.
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L’ipotesi più concreta è quella per cui nelle aree eventualmente colpite da una recrudescenza dell’epidemia scatti de plano un nuovo lockdown.
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