Il Governo, in concomitanza con lo studio sulle linee guida da attuare nella Fase 2, sta pensando anche ad un possibile ritorno del lockdown in determinate zone, qualora in queste ultime dovesse riverificarsi un nuovo picco di contagi.
Il Premier Giuseppe Conte, nella giornata di oggi, dovrebbe rendere note quali saranno le linee guida della Fase 2. Eppure tra i banchi del Governo già si pensa ad un possibile lockdown di ritorno. Un piano da attuare qualora a seguito dell’allentamento delle misure restrittive dovessero attivarsi nuovi focolai di contagio.
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Qualora a seguito dell’allentamento delle misure restrittive dovessero riattivarsi i contagi, come dovrebbe agire il Governo? Qual è il piano d’emergenza da adottare? Accanto al progetto sulla Fase 2 si accosta anche quello di un’eventuale manovra che dovrebbe essere applicata nel caso in cui, sul territorio, si dovessero riaccendere dei focolai da Covid-19. Un’ipotesi non così remota, considerato che purtroppo vero è che i contagi sono diminuiti, ma non azzerati del tutto. Il Sars-Covid-2 ancora serpeggia tra la popolazione.
Stando a quanto riporta la redazione dell’Ansa, sarebbe stato questo il tema caldo della riunione tra Giuseppe Conte e la delegazione dei Ministri. D’intesa con la task force coordinata da Vincenzo Colao, si starebbe valutando un meccanismo che consenta repentinamente di bloccare i contagi e gestire una nuova ondata di casi che potrebbero verificarsi nel corso della Fase 2.
Il Governo è chiamato, dunque, a stilare un piano che, stando a quanto riporta l’Ansa, potrebbe aver visto già una possibile modalità di attuazione. Consegnare alle Regioni la capacità decisionale valutando i singoli casi. L’ipotesi più concreta è quella per cui nelle aree eventualmente colpite da una recrudescenza dell’epidemia scatti de plano un nuovo lockdown. I maggiori dubbi nascono, però, in merito a quella che potrebbe essere la reazione della popolazione, riporta l’Ansa, adesso stretta dall’arcigna morsa della precarietà economica dettata dallo stop forzato.
La squadra di Governo procederà con la massima cautela. Le nuove proposte avanzate dai Ministri verranno valutate tutte con attenzione. A partire da quelle relative ai trasporti pubblici. Sarebbero proprio questi ultimi a destare maggiore preoccupazione. In particolar modo nei grandi centri dove gli abitanti preferiscono lasciare a casa il mezzo privato e recarsi a lavoro con tram, metro e bus. Una soluzione che non soltanto consente di bypassare il traffico ma che contiene i costi di trasporto.
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Nella città di Roma è stato effettuato, riporta l’Ansa, un esperimento di tre ore che ha fatto emergere non poche criticità. Dalle lunghe attese al lento circolare dei mezzi.
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